Relazioni familiari, risorsa cruciale contro la ±è´Ç±¹±ð°ù³Ù¨¤
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
I dati che emergono dal rapporto su famiglia e povertà relazionale del Family International Monitor, il progetto di ricerca internazionale promosso dal Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II, l¡¯Universita? Cattolica di Murcia in Spagna e il Centro internazionale di Studi sulla famiglia (Cisf) di Milano. Il primo triennio di attività del Family Monitor e? stato dedicato al tema ¡°Famiglia e poverta?¡±, anche in considerazione degli Obiettivi Onu 2030 per lo Sviluppo sostenibile.
I quattro aspetti della ricerca
Il cuore dell¡¯indagine sono report nazionali realizzati da centri universitari e di ricerca attivi in 12 Paesi del mondo: Benin, Brasile, Cile, India, Italia, Kenya, Libano, Messico, Spagna, Sudafrica, Qatar e Haiti. La ricerca ha utilizzato 90 indicatori raggruppati in otto diverse aree tematiche che potessero fornire in maniera omogenea per ogni Paese un riferimento statistico generale, utilizzando come fonti prioritarie Banca Mondiale e Nazioni Unite. Ogni report nazionale è stato inoltre elaborato sulla base di un questionario in cui si sono tenuti presenti in particolare quattro aspetti: la famiglia come attore economico, come soggetto educativo, come soggetto di cura e reciprocità e come soggetto di cittadinanza attiva.
La coesione sociale
¡°Il lavoro del Family International Monitor - spiega Francesco Belletti, direttore del Cisf e responsabile scientifico del Family Monitor - intende evidenziare il ruolo che le relazioni familiari giocano nel qualificare la condizione di povertà delle persone e nel promuovere la loro resilienza a condizioni difficili, rivolgendo anche particolare attenzione ai sistemi di relazioni allargate attorno alle famiglie, così come alle dinamiche più macro-sociali come legami sociali di comunità o vicinato, coesione sociale e solidarietà delle relazioni brevi¡±.
Le relazioni familiari e quelle "allargate"
I dati raccolti nei Paesi presi in esame confermano che le relazioni familiari sono la più importante risorsa per affrontare le difficoltà interne ed esterne nella vita quotidiana delle famiglie e che la loro importanza è ancora più decisiva per le famiglie particolarmente vulnerabili dal punto di vista socio-economico. Dall'indagine emerge inoltre il ruolo centrale delle reti relazionali allargate, dato che suggerisce di superare la considerazione della ¡°famiglia nucleare¡± come unico ambito di definizione. Sono centrali in particolare, nei vari contesti analizzati, le relazioni intergenerazionali e la presenza di reti relazionali significative non parentali come vicinato, amicizia, associazionismo e solidarietà.
Le discriminazioni
Sul versante opposto, il rapporto evidenzia la presenza di dinamiche interne di forte disuguaglianza tra membri più forti ai danni dei più deboli, in genere a favore dei maschi adulti, a scapito di donne, minori e anziani. Tendenzialmente questa dinamica è correlata a bassi livelli culturali e a marginalità sociale. Secondo Family International Monitor, queste dinamiche di iniquità redistributiva possono essere contenute e contrastate da politiche pubbliche redistributive, come ad esempio tutela giuridica della donna nel matrimonio e dei minori in famiglia. I dati raccolti segnalano che alcune forme familiari sono strutturalmente più fragili di altre: tra le altre, emergono le famiglie con un solo genitore, le famiglie con uno o due genitori adolescenti e le famiglie numerose. In alcuni casi queste vulnerabilità potrebbero essere meglio sostenute da interventi mirati di welfare.
L'intervento della politica
Dall¡¯indagine emerge con chiarezza la necessità che le politiche pubbliche agiscano con maggiore efficacia nel contrasto alle forti condizioni di disuguaglianza socio-economica, che sono risultate in crescita, negli ultimi vent¡¯anni, praticamente in tutti i contesti nazionali analizzati.
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