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Proteste sostenitori di Trump al Campidoglio Usa Proteste sostenitori di Trump al Campidoglio Usa 

Stati Uniti, reazioni della Chiesa americana sull'assalto al Congresso

Si aggrava il bilancio delle vittime in seguito agli scontri avvenuti il 6 gennaio durante l'assalto al Campidoglio Usa da parte dei sostenitori di Donald Trump. Il presidente uscente ieri è intervenuto con un video in cui ribadiva l'accusa di elezioni falsate invitando comunque i suoi fan a 'tornare a casa'. Unanime la condanna delle violenze

Antonella Palermo – Città del Vaticano

Situazione senza precedenti a Washington, dove ieri gruppi di manifestanti pro Trump hanno fatto irruzione, alcuni armati, all’interno del complesso di Capitol Hill, dove il Congresso era riunito per certificare l’elezione di Joe Biden. Senatori e deputati sono stati evacuati dall’aula, dopo avere ricevuto dagli addetti alla sicurezza l’ordine di indossare maschere antigas. I manifestanti hanno tentato di fare irruzione nell’aula della Camera dei Rappresentanti e la situazione è andata fuori controllo. I fatti scuotono l'opinione pubblica mondiale. Oltre alla donna uccisa da colpi d'arma da fuoco esplosi da un agente in Campidoglio, altre tre persone sono morte. Sono 13 i feriti e 52 gli arresti. Intanto, la sindaca di Washington ha esteso l'emergenza pubblica per altre due settimane, fino al giorno dopo l'insediamento di Joe Biden, appuntamento per il quale si temono nuovi forti tensioni. E, dopo il no di Camera e Senato alla prima obiezione sul voto in Arizona, il Congresso si è riunito sotto la presidenza di Mike Pence per esaminare i certificati dei voti Stato per Stato. Intanto fioccano le dimissioni: dalla portavoce di Melania Trump al vice portavoce della Casa Bianca. Mentre critiche arrivano da tutti i leader europei: da Macron a Von der Leyen e Johnson. "L'assalto a Capitol Hill è una pagina nera che resterà impressa", dice il presidente del Parlamento Ue Davide Sassoli. 

La voce dei vescovi americani 

Da Los Angeles, il presidente della Conferenza dei vescovi statunitensi, monsignor José Horacio Gómez,  si unisce alle voci di condanna della violenza: “Questo non è ciò che siamo come americani, dove la transizione pacifica del potere è uno dei segni distintivi”, ha dichiarato, affidandosi alla Madonna perché guidi sulla via della saggezza e di un sano e autentico patriottismo. “Dobbiamo fermarci e pregare per la pace in questo momento critico”, ha detto il cardinale Wilton Gregory, arcivescovo di Washington sull’assalto al congresso Usa. “Il tono di divisione che ha recentemente dominato le nostre conversazioni deve cambiare – ha scandito – e coloro che ricorrono alla retorica incendiaria devono assumersi la responsabilità di incitare alla crescente violenza nella nostra nazione”. Ha invitato a onorare il luogo, che definisce ‘terreno sacro’, in cui le leggi e le politiche della nazione americana vengono discusse e decise. Il porporato ha pregato per la sicurezza dei funzionari eletti, del personale, dei lavoratori, dei manifestanti, delle forze dell'ordine.  “Ci sono ferite e danni tremendi – ha ammesso – richiamando tutti alla collaborazione, al rispetto dei valori democratici e al bene comune. L’arcivescovo di Chicago, cardinale Blase Joseph Cupich, in una serie di tweet parla di “vergogna nazionale”, commentando l’accaduto: Possa l'amore di Dio ricordare a tutti gli americani che la politica è la risoluzione pacifica di punti di vista contrastanti. Questa è la nostra tradizione di nazione democratica, e noi la miniamo a nostro rischio e pericolo”. Fa appello anche ai funzionari eletti: “Che possano ascoltare i consigli dei loro angeli migliori per difendere la Costituzione che hanno giurato di difendere”. E ancora: “La violenza al servizio di una falsità è peggiore”. “Per molti mesi abbiamo assistito alla deliberata erosione delle norme del nostro sistema di governo”. Mentre difende la protesta pacifica che, afferma, è un diritto sacro, ribadisce che i fatti del Campidoglio dovrebbero “scioccare la coscienza di ogni americano patriottico e di ogni cattolico fedele”.

Il commento di Pax Christi

Anche Johnny Zokovitch, direttore esecutivo di Pax Christi USA non usa mezzi termini, in risposta agli eventi in Campidoglio durante il conteggio dei voti del Collegio Elettorale. Li definisce “il risultato della demagogia di un uomo, il presidente Trump, e del fallimento di tutti coloro - politici, media, famiglia e altro ancora - che hanno scusato, trascurato, licenziato o comunque incoraggiato l'odiosa e divisiva retorica che ha definito il mandato di questo presidente”. Da Pax Christi si sottolinea anche che “coloro che avrebbero potuto e dovuto ritenere questo presidente responsabile hanno fatto esattamente il contrario negli ultimi quattro anni e i brutti e vergognosi incidenti al Campidoglio degli Stati Uniti sono stati il triste e prevedibile risultato di questa abdicazione di responsabilità”. 

La preoccupazione del Consiglio mondiale delle Chiese

“Grave e crescente preoccupazione” per gli ultimi sviluppi negli Stati Uniti e per le ripercussioni internazionali dell'accaduto è stata espressa anche del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc). “La politica populista divisiva degli ultimi anni ha scatenato forze che minacciano le basi della democrazia negli Stati Uniti e - nella misura in cui rappresentano un esempio per altri Paesi - nel resto del mondo. Questi sviluppi hanno implicazioni che vanno ben oltre la politica interna americana”, ha dichiarato il segretario ad interim del Wcc, il reverendo Ian Sauca, che ha lanciato un appello agli agitatori a “tornare a un dialogo civile” e a tutti i partiti a un “comportamento responsabile”. “Preghiamo affinché tutte le Chiese in America abbiano la saggezza e la forza per dare una guida al Paese in questa crisi e per riportarlo sulla strada della pace, della riconciliazione e della giustizia”, conclude Sauca.

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07 gennaio 2021, 08:52