Stati Uniti: i grandi elettori confermano la vittoria di Biden
Michele Raviart – Città del Vaticano
Sono stati 306 i grandi elettori che hanno ribadito il loro sostegno al candidato democratico Joe Biden contro i 232 del presidente in carica Donald Trump. Una procedura formale che in genere lascia spazio a poche sorprese – i grandi elettori non sempre sono vincolati dalle leggi degli Stati a votare per il candidato che avevano deciso di sostenere, ma non è mai successo che un cambio di opinione all’ultimo momento abbia influito sul risultato elettorale – ma che quest’anno era guardata con attenzione vista la riluttanza di Trump ad accettare il risultato di novembre e i continui ricorsi giudiziari intrapresi.
Una procedura senza sorprese
“È andato tutto come doveva andare alla luce delle decisioni prese dai numerosi tribunali a cui Trump si è rivolto nel suo tentativo di annullare o rovesciare l’esito del voto di novembre”, ribadisce a Pope il professor Mario Del Pero, americanista e docente di Storia Internazionale a Sciences Po di Parigi, “e anche alla luce dei numerosi Stati, anche governati dai repubblicani, che hanno contenuto o respinto le pressioni di Trump”.
Biden: la vittoria è chiara
“La volontà del popolo ha prevalso, la vittoria è chiara”, ha dichiarato poi Biden dopo aver appreso il risultato del voto del Collegio elettorale. “Ora è tempo di unire. Di riconciliarsi”, ha affermato. “Adesso sappiamo che nulla, neppure una pandemia o un abuso di potere, può estinguere la fiamma della nostra democrazia”.
L’obiettivo è riunificare il Paese
“Biden ha fatto un discorso di unità nazionale e punta ad essere un presidente che riunifica un Paese diviso, ma è un compito davvero improbo”, spiega ancora Del Pero. “Il voto ci ha consegnato una vittoria più netta di Biden di quanto pensassimo, 7 milioni di voti di differenza nel voto popolare che è circa il 5% ed è tanto in un contesto polarizzato come questo”, sottolinea, “al contempo però il “mito” della vittoria rubata va sedimentandosi nella narrazione repubblicana”.
Prossima tappa il 6 gennaio 2021
Molti dei senatori repubblicani, intanto, hanno quindi riconosciuto la vittoria di Biden, mentre Trump, che oggi ha allontanato dalla Casa Bianca il Ministro della Giustizia William Barr, continuerà la sua battaglia fino al 20 gennaio, giorno del giuramento del nuovo presidente. Sarà quello l’ultimo passaggio della transizione, dopo che il 6 gennaio i voti dei grandi elettori espressi ieri saranno ufficialmente conteggiati al Congresso.
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