Giornata Mondiale della Disabilit¨¤: non lasciare nessuno indietro
Marina Tomarro ¨C Città del Vaticano
Secondo il Rapporto dell¡¯Organizzazione mondiale per la sanità, il 15% della popolazione di tutto il mondo convive con la disabilità. Sul totale delle persone in questa situazione, oltre un miliardo, circa 450 milioni vivono con problematiche relative alla condizione mentale o neurologica e due terzi dei disabili non cercano assistenza medica professionale per timore di essere soggetti a stigmatizzazione, discriminazione e abbandono. Si stima, inoltre, che in tutto il mondo altri 69 milioni di individui subiscano lesioni cerebrali traumatiche ogni anno, mentre a un bambino su 160 viene diagnosticato un disturbo dello spettro autistico.
L¡¯appello della Lega del Filo d¡¯Oro
Quest¡¯anno, la Giornata - sul tema Ricostruire meglio: verso un mondo post Covid-19 inclusivo della disabilità, accessibile e sostenibile - ha voluto dare particolare attenzione a quelle persone che convivono con forme di disabilità non immediatamente evidenti, come disturbi mentali, dolore cronico o affaticamento, disturbi della vista o dell¡¯udito, diabete, lesioni cerebrali, disturbi neurologici, disfunzioni cognitive. Infatti, l¡¯emergenza sanitaria in questi mesi ha spesso isolato ancora di più chi soffre di queste patologie, come evidenzia l¡¯appello lanciato dalla Lega del Filo d¡¯Oro per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali, che proprio a causa della seconda ondata di pandemia, rischiano di vivere sempre più isolate dalla società e le loro famiglie di dover sopperire ai servizi assistenziali e riabilitativi erogati a singhiozzo o fortemente ridotti.
Andare oltre la disabilità con l¡¯ippoterapia
In aiuto all¡¯inclusione di queste persone c¡¯è sicuramente lo sport, e in particolare l¡¯equitazione, in cui l¡¯ambiente naturale e il rapporto con il cavallo diventa un elemento imprescindibile della cura. Infatti, montare a cavallo significa annullare le differenze tra i ragazzi normodotati e quelli affetti da disabilità anche gravi, che possono condividere le stesse esperienze. ¡°Il cavallo è un compagno di sport generoso e un formidabile terapeuta per questi ragazzi ¨C spiega Marco Di Paola presidente della Fise, la Federazione Italiana Sport Equestri ¨C. Questo perchè riescono ad istaurare con lui un rapporto speciale e di fiducia. Anche i cavalli da corsa che sono dei veri e propri atleti, con una sensibilità e preparazione particolare, entrano in contatto soprattutto con ragazzi con disabilità mentale in maniera speciale, superando loro stessi qualsiasi avversità verso l¡¯uomo¡±. E a questo proposito il presidente Di Paola ricorda un episodio. ¡°A volte capita che questi ragazzi non riescano a rispettare gli spazi e i tempi dei nostri cavalli ¨C racconta ¨C, uno di loro un giorno si era lanciato verso uno dei cavalli, forse per accarezzarlo. Ho temuto per lui che l¡¯animale reagisse per paura. Invece è rimasto fermo, non si è mosso contro il ragazzo, come se avesse capito la situazione. Quel giorno è nata una bella amicizia tra loro¡±.
Una Commissione antimolestie
Insieme all¡¯Osservatorio Nazionale Anti Molestie, la Fise è la prima federazione sportiva ad istituire una Commissione, al fianco della Presidenza del Consiglio dei Ministri ¨C Dipartimento dello Sport. ¡°Quello che ci impegniamo a fare insieme all¡¯Osservatorio ¨C continua Di Paola - è di tenere l'ambiente pulito, monitorando che ci siano dei comportamenti eticamente corretti e soprattutto di segnalare qualsiasi attività preventiva necessaria per evitare che ci possa essere qualche forma di molestia sia fisica che morale verso gli atleti, ma anche rivolta verso i cavalli, nostri cari compagni di sport¡±.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui