Croazia: forte scossa di terremoto, edifici distrutti, morto un bambino
Giancarlo La Vella e Francesca Sabatinelli - Città del Vaticano
Immagini drammatiche, purtroppo tristemente note, cominciano a essere diffuse da diversi minuti in tutte le televisioni del mondo. Il terremoto ha sconvolto una zona della Croazia alle 12.19. Epicentro a poche decine di chilometri dalla capitale Zagabria, ipocentro a dieci chilometri sotto terra. Una scossa violentissima se paragonata ad altri eveni simili avvenuti negli ultimi anni in Europa. Gravissimi i danni a Petrinja, il centro storico completamente distrutto e si registra la morte di un bambino. Dalle notizie che minuto dopo minuto vengono lanciate dalle agenzie si apprende che a Petrinja tra gli edifici crollati vi sarebbero l’ospedale civile e un asilo. Black out elettrico e delle linee telefoniche in una vasta zona. Lesionato seriamente anche il palazzo sede del governo a Zagabria.
Il sisma avvertito anche in Italia
La scossa è stata nettamente avvertita in tutta l’area balcanica e adriatica, In Italia da Trieste all’Abruzzo e anche nelle regioni tirreniche come la Campania. A scopo precauzionale in Slovenia è stata chiusa la centrale nucleare di Krsko. Il timore è che il bilancio, soprattutto delle vittime, possa essere molto più grave. Dopo la scossa le consuete scene di panico con la popolazione impaurita che si è riversata nelle strade e in luoghi all'aperto. Mobilitato l’esercito, vigili del fuoco e volontari, mentre dall’Europa giunge un segno di solidarietà e sostegno. La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha dichiarato: “Siamo pronti ad aiutare, siano al fianco della Croazia".
Preghiere per tutte le persone colpite dalla sofferenza
Si è rinnovata la paura del 22 marzo scorso, quando il terremoto fu a Zagabria, spiega il Segretario generale della Conferenza episcopale, padre Krunoslav Novak che, da Zagabria, racconta a Pope come la Chiesa cercherà di essere al fianco delle persone colpite. “Il vescovo di Sisak (Mons. Vlado Ko?i? ndr) si è recato subito dalle persone per portare conforto e sappiamo anche che si è mosso l’esercito, con un gruppo di 300 soldati, che sono andati ad aiutare le popolazioni colpite. Ci sono poi anche le singole persone e gruppi partiti per aiutare in quei luoghi dove la sofferenza è grande.” La Caritas, aggiunge padre Novak, interverrà appena possibile, come è stato fatto per il sisma della scorsa primavera e la “nostra Chiesa cercherà di dare il conforto e l’aiuto a tutti coloro che ne hanno bisogno. In questo momento così grave per la Croazia, Novak chiede “di pregare per le persone colpite da tutto questo, continuando così a portare avanti il messaggio di questo Natale, che Dio è fra noi anche in questi momenti gravi e difficili”.
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