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Sri Lanka. Strage di Pasqua: il cardinale Ranjith chiede giustizia

Clamore nel Paese asiatico per la scarcerazione di un altro dei sette sospettati della strage del 21 aprile 2019 in cui morirono 279 persone. Secondo alcuni media locali, si tratterebbe del fratello dell’ex ministro Rishad Bathiudeen

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Contro la decisione hanno protestato i familiari delle vittime che hanno manifestato davanti alla Chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya, teatro di uno degli attacchi, per chiedere giustizia. Critiche - riporta l'agenzia Ucanews - sono state espresse anche dal cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo: "È triste ed è un peccato che le persone che potrebbero essere coinvolte negli attacchi vengano liberate”, ha dichiarato il porporato a una conferenza stampa. "Chi è stato colpito fisicamente e psicologicamente si aspetta che venga fatta giustizia, ma è un peccato che le indagini non stiano andando come dovrebbero", ha aggiunto, definendo sospetta la circostanza che Riyaj Bathiudeen, sia fratello dell’ex ministro Rishad Bathiudeen.

I sospetti

Secondo alcuni media locali, ci sarebbe un accordo segreto dell’attuale Governo con il potente esponente politico musulmano per avere il sostegno del suo partito al progetto di riforma costituzionale che attribuirebbe estesi poteri all’Esecutivo. Accusa respinta dal neo-Presidente Gotabaya Rajapaksa, eletto lo scorso 5 agosto, che in un post su Facebook ha ribadito che la sicurezza nazionale è un’assoluta priorità del nuovo Governo.

La strage di Pasqua

Gli attacchi perpetrati il 21 aprile 2019 - contro tre chiese durante la Messa pasquale, e contro tre alberghi - hanno provocato almeno 279 vittime, tra cui decine di stranieri, e oltre 500 feriti. Dietro alle esplosioni, ci sarebbe la mano del cosiddetto Stato Islamico, che ne ha rivendicato la matrice, ma a tutt’oggi non si è giunti al processo dei colpevoli.

La voce della Chiesa

In questi mesi la Chiesa ha chiesto più volte un rapido accertamento della verità chiamando in causa anche le responsabilità e le negligenze delle autorità srilankesi del precedente Governo. Il 30 agosto scorso il cardinale si era rivolto al nuovo Esecutivo, chiedendo di tenere fede alle promesse fatte dalla precedente compagine governativa, con indagini “adeguate su quanto avvenuto”.

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05 ottobre 2020, 14:46