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Le autorità di Ankara spiegano che sarà il modo per contrastare cybercrime, troll e hater. In concreto la legge approvata dal Parlamento turco, fortemente voluta dall鈥橝kp, partito del presidente Recep Tayyip Erdogan, e dal suo alleato, il nazionalista Mhp, conferirà al governo la possibilità di esercitare un maggiore controllo su colossi dei social media quali Facebook, Twitter e Instagram e, in generale, su tutti quelli con 1 milione di visitatori unici al giorno.

Vigilanza sui contenuti e una banca dati per gli utenti

D鈥檕ra in poi, oltre a dover aprire uffici di rappresentanza in Turchia, questi social media saranno sottoposti a controllo da parte di un referente locale che vigilerà sui contenuti, che verranno rimossi in caso di commenti offensivi, minacciosi e discriminatori segnalati dai tribunali turchi. Tutti questi social, inoltre, dovranno avere una banca dati relativa agli utenti registrati. Nel caso di rifiuto ad adempiere gli obblighi previsti, le multe saranno salate e potranno scattare divieti pubblicitari e riduzioni della larghezza della banda.

Amnesty: 鈥淐osì si viola la libertà di espressione鈥�

Le organizzazioni per la difesa dei diritti umani, Amnesty International in testa, hanno fortemente criticato la nuova legge poiché 鈥渃ontraria agli standard internazionali鈥� e considerata una "violazione della libertà di espressione online鈥�, che 鈥渞afforzerà le capacità del governo di censurare i contenuti e perseguire gli internauti". 鈥�È l'ultimo e forse il più diretto attacco alla libertà di espressione in Turchia鈥�, denuncia di Amnesty鈥�. All鈥檃spra reazione contraria si è associata anche l鈥檕rganizzazione Human Rights Watch.

La posizione della presidenza turca

Dal canto suo però la presidenza turca, attraverso il portavoce Ibrahim Kalin, respinge critiche e accuse, negando che la legge approvata porti alla censura. Afferma invece che è solo mirata a stabilire chiari legami commerciali e legali con le diverse piattaforme social.