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La Grecia e i migranti: a Kara Tepe lezioni di… accoglienza

Nel campo per famiglie di rifugiati sull' isola di Lesbo, corsi di inglese e di greco, coordinati dal presidio di Caritas Grecia, per una integrazione dei migranti: Attività interrotte solo per poco tempo a causa del Covid-19

Davide Dionisi – Città del Vaticano

A Kara Tepe, struttura sulla costa di Lesbo, non ci sono migranti, ma ospiti. Il campo di accoglienza per famiglie di rifugiati in difficoltà è diventato un luogo-simbolo di efficienza in tema di trattamento e di integrazione. Una situazione molto diversa da quella del 2015, quando sulle coste orientali si riversarono sull'isola greca oltre 7.000 persone al giorno.

Il Covid non ha interrotto le lezioni

Il Covid ha interrotto solo parzialmente le attività, soprattutto quelle formative. Un autentico punto di forza coordinato da Caritas Grecia che, grazie ad uno staff di professionisti, ha puntato sull'uso della leva culturale e dell'istruzione per il rilancio della convivenza civile. Le lezioni di inglese e greco vengono seguite da ben 16 gruppi, ognuno dei quali formato da sei studenti. E in tempo di pandemia si è fatto ricorso anche alla Didattica a distanza e alle lezioni on line.

Il presidio di Caritas Grecia

Le lezioni in presenza si svolgono all'interno del centro educativo della Caritas ed è l’unico presidio del genere aperto a Kara Tepe che propone corsi di lingua inglese fino al livello A2. Al termine del percorso, i discenti sostengono un esame finale e, in caso di esito positivo, ottengono la certificazione del British Council. Garantiti anche i corsi di conversazione della durata di uno o due mesi.

Lezioni di Greco 

Stessa modalità anche per il greco che, nel tempo, ha visto aumentare il numero di frequentanti. Coloro che intendono rimanere vengono indirizzati al Neos Kosmos Social House, il presidio Caritas di Atene per l'accoglienza di persone e famiglie in urgente stato di bisogno, in particolare profughi in fuga da guerre e povertà e famiglie greche colpite dalla crisi economica.

Nuovo approccio didattico

“L'arrivo della pandemia sulle nostre coste ha portato con sé incertezza e paura. Ma mi ha consentito di rivedere il mio approccio didattico e inventare nuovi modi di interagire con gli studenti a distanza” spiega Hannah Gaganis, dal 2017 insegnante di inglese e coordinatrice delle attività educative di Caritas Grecia a Kara Tepe. “Abbiamo cercato di non venir mai meno ai nostri impegni, caricando il materiale didattico on line. La risposta è stata positiva grazie anche ad una connessione abbastanza costante, considerate le condizioni di isolamento in cui siamo”. Hannah Gaganis racconta di aver raccolto tutte le lezioni audio-video: “Un sussidio molto importante, che tornerà utile anche in futuro, anche se - confessa la docente - la lezione in presenza è altra cosa. Personalmente preferisco interagire con i miei studenti in classe guardandoli negli occhi”

 

Tutti i numeri del Bollettino della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale possono essere consultati al seguente link:

   

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Hannah Gaganis, coordinatrice delle attività educative di Caritas Grecia a Kara Tepe
18 luglio 2020, 09:30