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Struttura sanitaria mobile per tamponi per il Covid - 19  a Mondragone Struttura sanitaria mobile per tamponi per il Covid - 19 a Mondragone 

Coronavirus a Mondragone, la Caritas: situazione sociale grave da anni

Esasperazione sociale, caporalato, mancato controllo del territorio. Attraverso le parole del direttore della Caritas di Sessa Aurunca emerge una realtà difficile in cui la pandemia di coronavirus rischia di far perdere il controllo. Intanto si procede alle operazioni sanitarie e ai presidi cittadini

Alessandro Guarasci - Città del Vaticano

La pandemia “ha fatto traboccare il vaso, perché questa situazione esiste da almeno una decina d'anni.  Bisognava agire prima". Così il direttore della Caritas di Sessa Aurunca don Osvaldo Morelli a commento ai nostri microfoni della difficile situazione che si è venuta a creare nelle ultime ore a Mondragone, in Campania, nell'area dei palazzi ex Cirio che da lunedì è zona rossa a causa di una cinquantina di contagi da coronavirus, diffusi in particolare nella comunità bulgara che vive lì. Alcuni abitanti chiedono che ai residenti non sia permesso di uscire, nel timore che i contagi aumentino. Il focolaio campano non è l'unico a destare preoccupazione a livello nazionale: c'è un allarme che arriva dai lavoratori della Bartolini di Bologna e già l'Oms parla di una seconda ondata pandemica, che, come fu per la Spagnola, abbia una potenza superiore e più pericolosa della prima. 

Nei palazzi ex Cirio 730 test per il Covid

Intanto in Campania il sindaco di Mondragone, Virgilio Pacifico, ha incontrato i cittadini in presidio alla rotonda sulla statale Domiziana ubicata di fronte ai palazzi ex Cirio e ha ribadito che prima di tutto bisogna “risolvere il problema sanitario" poi si passerà " a quello sociale”. In mattinata sono stati fatti 730 tamponi per il Covid alle persone che risiedono nei palazzi, dopo di che, il personale dell'Asl di Caserta si è spostato nelle piazze principali per praticare i test alla popolazione locale su base volontaria.

Militari inviati nella zona

Nel pieno della notte scorsa i vigili del fuoco sono intervenuti per l'incendio di un furgoncino in viale Margherita, a ridosso dei palazzi. Il mezzo dovrebbe essere di proprietà di un uomo di nazionalità bulgara. Dai primi accertamenti sembra che la causa sia dolosa e che sia stata usata una bottiglia incendiaria. Ieri sera è' arrivato a Mondragone il contingente di 50 militari inviato dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, per rafforzare il presidio di vigilanza nell'area. Sempre ieri, in aggiunta al dispositivo territoriale, erano stati messi a disposizione della questura di Caserta 40 appartenenti alle forze di polizia.

La Caritas: c'è caporalato e sovraffollamento

Don Osvaldo Morelli lamenta dunque ritardi e cattiva gestione oltre l'ombra potente dello sfruttamento de lavoratori. "E' necessario - dice ai nostri microfoni -  indagare anche su chi affitta le case. In alcune ci sono 15-20 persone, ed è una cosa insostenibile. Poi c’è il caporalato: queste persone la mattina presto con camion e pulman vengono portate nelle campagne limitrofe" tutto in nero. " Occorrerebbe - lamenta- registrare tutti".

Ascolta l'intervista a don Osvaldo Morelli

"Il cuore aperto della Chiesa"

"La Chiesa locale sta facendo molto in questo momento",dice don Morelli, "il nostro vescovo ha scritto una lettera per l'occasione cercando di arrivare al dialogo. Serve collaborare con le istituzioni. Noi siamo vicini, ad esempio, alle donne bulgare che vengono a bussare alle nostre comunità parrocchiali per le visite mediche, per essere aiutate con generi alimentari. Come Caritas siamo presenti con la mensa diocesana. La Chiesa dialoga con loro ma con fatica, per il fatto che non sempre è facile arrivare a una forma di colloquio. Come Chiesa dobbiamo tenere il cuore aperto, però posso sottolineare che i mondragonesi hanno un cuore grande nell'accoglienza. Ma la situazione- conlude- qui è arrivata all'esasperazione".

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26 giugno 2020, 13:06