Il Papa unito ai fedeli in preghiera davanti alla Sacra Sindone
Insieme al Papa nella supplica al Signore Gesù crocifisso, morto e risorto che riconosciamo nel volto della Sindone.
Francesco, in una lettera indirizzata a monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, esprime tutto il suo apprezzamento per la straordinaria ostensione del Sacro Telo intorno al quale il presule pregherà per la fine della pandemia, Sabato Santo, a partire dalle ore 17.00 nella cappella della Cattedrale della città.
Una celebrazione straordinaria, una liturgia di preghiera e contemplazione, "resa visibile a tutti coloro che parteciperanno mediante i mezzi di comunicazione sociale", televisione e piattaforme social, annunciata da monsignor Nosiglia lo scorso 4 aprile e che - rimarca il Papa - "viene incontro alla richiesta del popolo fedele di Dio, duramente provato dalla pandemia di coronavirus."
"Mi unisco anch’io alla vostra supplica - scrive il Papa - rivolgendo lo sguardo all’Uomo della Sindone, nel quale riconosciamo i tratti del Servo del Signore, che Gesù ha realizzato nella sua Passione". Ripetendo le parole di Isaia : "Uomo dei dolori che ben conosce il patire […]. Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori […]", il Papa guarda al Crocifisso, "trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti (Is 53,3.4-5)".
Guardando poi ai lineamenti dell'Uomo della Sindone, Francesco vi legge "i volti di tanti fratelli e sorelle malati, specialmente di quelli più soli e meno curati; ma anche tutte le vittime delle guerre e delle violenze, delle schiavitù e delle persecuzioni". L'invito finale di Francesco è quindi, da cristiani, ad affidarsi a Gesù crocifisso, a confidare nella forza che da Lui ci viene di "affrontare ogni prova con fede, con speranza e con amore, nella certezza che il Padre sempre ascolta i suoi figli che gridano a Lui, e li salva".
Che i giorni che ci separano dalla Pasqua siano vissuti - è l'augurio del Papa - in intima unione con la Passione di Cristo, per sperimentare la grazia e la gioia della sua Risurrezione.
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