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L'emblema delle Olimpiadi a Tokyo sino al 2021 L'emblema delle Olimpiadi a Tokyo sino al 2021 

Come sarà lo sport dopo il Covid?

La pandemia ha significato un brusco cambiamento di abitudini sociali. Il distanziamento ha influito pesantemente sul mondo dello sport, sia di vertice, che di base. Rinviati appuntamenti prestigiosi come le Olimpiadi, gli Europei di calcio, il Tour de France, il Giro d’Italia e altri. Ma alla fine tutto tornerà come prima? Parole di speranza giungono dal Centro Sportivo Italiano. La nostra intervista

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Il mondo agonistico segna il passo di fronte all’avanzata del Coronavirus. Fortemente penalizzati sia lo sport professionistico che quello amatoriale e di base. Interrotti i campionati di qualsiasi disciplina e rinviate tutte le manifestazioni di punta: le Olimpiadi di Tokyo sono state spostate al 2021; stessa decisione per gli Europei di calcio. Mentre per il ciclismo le due più importanti kermesse a tappe, come il Tour de France e il Giro d’Italia, sono state posticipate di alcuni mesi, ma con il rischio di ulteriori rinvii se i dati del Coronavirus nelle prossime settimane non saranno più che tranquillizzanti. Diversi gli atleti di varie discipline che sono stati contagiati dal Covid-19. Cosa che ha convinto dirigenti e istituzioni sportive a decretare lo stop di ogni attività in attesa di tempi migliori. Grave la ricaduta in termini anche economici, soprattutto nel calcio, motore finanziario almeno in Europa di qualsiasi altro sport. Anche nel settore dilettante e amatoriale stessa musica. Palestre, campi di allenamento, centri sportivi sono tuttora chiusi e ai vari appassionati non resta che la corsa giornaliera ma nel rispetto delle misure di sicurezza, prima tra tutte il distanziamento sociale.

Csi: la Clericus Cup, sospesa sui campi, continua nella preghiera

Il Centro Sportivo Italiano (CSI) sta guardando con particolare attenzione alla realtà agonistica in tempo di Coronavirus, ma con particolare riferimento anche a quello che sarà lo sport una volta superata l’emergenza Coronavirus. Secondo don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico del CSI, bisognerà in futuro inventare un modo nuovo di gareggiare, ma ciò che non deve mai morire è il valore dell’incontro che ogni disciplina porta con sé, sia che si tratti di sport di squadra o individuale. La pandemia ha causato la sospensione della Clericus Cup, il campionato mondiale per sacerdoti e seminaristi, che sarebbe dovuto partire il 7 marzo scorso. Ma la 14^ edizione del torneo idealmente si sta disputando anche quest’anno. I 330 giocatori delle 16 squadre, in rappresentanza di 70 diverse nazionalità, stanno facendo onore al motto di quest’anno stampato sulle maglie: “Pray & Play”, ovvero prega e gioca. In tenuta di gara si recano in chiesa e, a dovuta distanza l’uno dall’altro, pregano soprattutto per le vittime del Covid. Insomma il confronto continua all’insegna dell’invocazione al Signore, in attesa del ritorno atteso sui campi di calcio. Particolarmente toccante la preghiera di padre Adenis Roberto de Oliveira, parroco di Santa Maria della Perseveranza, a Roma: "Signore, dacci la forza e la saggezza per poter trovare il giusto schema tattico che ci porterà alla vittoria contro questo difficile avversario. Padre, sei il nostro capitano, l’allenatore, il fiato e la forza. Aiutaci in questo momento e sempre. La vittoria è sicura, ma per arrivarci dobbiamo ancora combattere”.

Ascolta l'intervista a don Alessio Albertini

Dallo sport una spinta al superamento della pandemia

Lo sport - come ha detto più di una volta Papa Francesco anche all'Angelus della Domenica delle Palme -  ha in sé quei valori fondamentali che in ogni società consentiranno di superare questa ed altre emergenze, afferma don Albertini. La cultura dell’incontro, la lealtà, la correttezza, il rispetto dell’avversario sono aspetti che dovranno rimanere alla base del mondo agonistico e consentiranno anche di guardare con fiducia alla realtà del dopo pandemia. In questo momento di grande difficoltà è fondamentale, sottolinea don Alessio, stare vicini agli operatori del mondo agonistico, affinché questi valori non si perdano e possano rimanere vitali soprattutto per i giovani che saranno i protagonisti della società di domani.

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20 aprile 2020, 10:51