Siria: il grazie al Papa “per i dimenticati di Idlib”
Isabella Piro - Città del Vaticano
L’iniziativa a cui aderiscono molte sigle del mondo associativo ecclesiale, ma non solo, vuole essere – informa un comunicato – un modo “per ringraziare Papa Francesco, l’unica autorità mondiale che ha ricordato il dramma dei civili di Idlib, nel nord-ovest della Siria”. Domenica 23 febbraio, infatti, in occasione dell’incontro di riflessione e spiritualità sul tema “Mediterraneo, frontiera di pace”, il Papa ha detto: “Mentre siamo riuniti qui a pregare e a riflettere sulla pace e sulle sorti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, sull’altra sponda di questo mare, in particolare nel nord-ovest della Siria, si consuma un’immane tragedia. Dai nostri cuori di pastori si eleva un forte appello agli attori coinvolti e alla comunità internazionale, perché taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte i calcoli e gli interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze”.
Una situazione umanitaria inammissibile
“Siamo sconvolti – scrivono i firmatari della nota - dalle rare immagini di quei bambini assiderati, a volte da soli, a volte con i loro genitori o parenti. Da una parte sono costretti a fuggire dalla Siria verso la Turchia da bombardamenti a tappeto che violano le regole più elementari del diritto umanitario internazionale, e dall’altra sono impediti dal trovare salvezza da un muro invalicabile”. Secondo alcune stime, “sono almeno un milione gli esseri umani in fuga ammassati al confine turco”, altre parlano di “un milione e 500mila, in gran parte bambini”, a fronte di due soli corridoi umanitari aperti all’Onu. “È inammissibile”, affermano i firmatari, “questi nostri fratelli e sorelle non possono essere dimenticati”. Di qui, l’urgenza di “manifestare gratitudine a Papa Francesco e dimostrare al mondo che il suo appello per questa umanità abbandonata e tradita non è caduto nel vuoto”.
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