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Guinea, l'opposizione invita a boicottare il voto di domenica

La Repubblica di Guinea, nota come Guinea Conakry, domenica va alle urne per rinnovare il Parlamento e per il referendum sulla riforma costituzionale che rimuove il limite dei due mandati presidenziali. Le opposizioni invitano a boicottare il voto. Appello della Chiesa al dialogo. L’intervista al Vicario generale di N’Zérékoré

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

Pesa l’incertezza sul voto di domenica in Guinea. Opposizione, sindacati e membri della società civile, riuniti nel Fronte nazionale per la difesa della Costituzione, invitano a boicottare l’appuntamento elettorale. La riforma costituzionale consentirebbe al presidente in carica, Alpha Condé, di presentarsi per un terzo mandato. La Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale ha annullato la sua missione a Conakry, mentre l’Organizzazione internazionale della francofonia ha sospeso la sua partecipazione al processo elettorale. Negli ultimi mesi sono state numerose le manifestazioni di protesta in diverse città del Paese, durante le quali si sono registrate almeno 30 vittime tra i civili e una tra i gendarmi.

Appello della Chiesa al dialogo

Domenica scorsa, in occasione della chiusura delle Giornate diocesane della gioventù, Monsignor Vincent Koulibaly, arcivescovo di Conakry, ha invitato al dialogo tutti gli attori socio-politici, per evitare che la Guinea sprofondi in scontri infruttuosi. “Non possiamo trascurare il ruolo dei giovani – ha detto il presule, citato dall’agenzia Cath – per la loro importanza numerica, per la loro vulnerabilità in situazioni di conflitto e fragilità e per la loro permeabilità ai discorsi violenti”. Di qui, l’esortazione alla società e alle istituzioni affinché si percorra la vita del confronto pacifico, ponendo fine a “conflitti inutili”.

La testimonianza del Vicario generale di N’Zérékoré

“La situazione nel Paese è molto preoccupante. Il presidente tiene a queste elezioni - dichiara padre Jean Marie Guemou, Vicario generale della diocesi di N’Zérékoré, nella zona meridionale del Paese - ma tutti i partiti che non sono al potere non parteciperanno al voto. Non sappiamo, quindi, cosa succederà domenica e o cosa accadrà dopo. E’ preoccupante. Una grande parte della popolazione non è d'accordo con questa riforma". 

Ascolta l'intervista a padre Guemou

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28 febbraio 2020, 12:42