Coronavirus: aumentano contagi e vittime
Michele Raviart - Città del Vaticano
Ultimo aggiornamento 08.02.2020 ore 10.50
Sale a 722 il numero di vittime in Cina per l’epidemia di Coronavirus. PIù di 30 mila il numero dei contagiati finora nel Paese asiatico e circa un migliaio nel resto del mondo. 69 i morti nella provincia di Hubei, quella più colpita. Tra questi anche LI Wenliang, il medico che per primo aveva identificato il virus e lanciato l’allarme sui rischi del contagio. A bordo della nave da crociera Diamond Princess, ancorata a Yokohama, in Giappone, altri tre casi e dunque 64 persone contagiate.
Piena fiducia tra Cina e Stati Uniti
Il Presidente cinese Xi Jinping ha confermato, in un colloquio telefonico con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, “la piena fiducia e la capacità della Cina di poter superare l’epidemiaâ€. Una fiducia “nella forza e nella resilienza della Cina†riposta anche dal presidente americano Trump. I due capi di Stato ha affermato la Casa Bianca, hanno poi “deciso di proseguire un’ampia comunicazione e cooperazione tra i due Paesiâ€.
Un caso anche in Corea del Nord
Rilevato dai media sudcoreani anche un primo contagio in Corea del Nord, mentre sale a 61 il numero dei contagiati sulla nave da crociera ferma a largo del porto di Yokohama, in Giappone, dove il primo ministro Shinzo Abe, si è detto pronto a intraprendere “misure straordinarie†per arginare il contagio.
Positivo un italiano
Nuovo caso anche in Italia, dopo i due turisti cinesi ricoverati in prognosi riservata all’ospedale Spallanzani. Si tratta di uno dei 56 italiani rimpatriati da Wuhan e posti in stato di quarantena alla Cecchignola di Roma. L’uomo presenta dei sintomi e secondo l’Istituto superiore di sanità è poco probabile che abbia infettato gli altri italiani.
Colavita: stiamo lavorando al massimo
“Abbiamo avuto questa diagnosi del paziente, abbiamo testato il campione anche qui in laboratorio ed è risultato positivoâ€, conferma a Pope Francesca Colavita, una delle tre ricercatrici dello Spallanzani che ha isolato il virus. “Gli enti responsabili della sorveglianza e della parte epidemiologica stanno lavorando per verificare i protocolli e gestire questa situazione anche con gli altri italiani che sono alla Cecchignolaâ€, ha spiegato: â€œÈ una situazione abbastanza delicata ma tutti stiamo lavorando al massimoâ€
Il cappellano: l’obiettivo è rassicurare i malati
“In questo momento in ospedale si vive una certa tensione perché giustamente tutto quello che è sconosciuto, crea un po' di paura, un po' di tensione più del normaleâ€, spiega don Gerardo Rodriguez, cappellano dell’ospedale Spallanzani. Tuttavia “non sono tante le persone che in questo momento all'interno dell'ospedale chiedono di parlare specificamente del coronavirus. L'accompagnamento è quello di cercare di rassicurare gli altri malati che magari stanno in altri reparti che questo Coronavirus sia arginato per bene e che non saranno contagiatiâ€, continua, “perché ci sono tanti altri casi di altre malattie che sono anche serie all'interno dell'ospedaleâ€
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