Pakistan: la Chiesa impegnata nella preparazione ai concorsi pubblici per i cattolici
Michele Raviart – Città del Vaticano
Preparare i giovani cattolici del Pakistan ai concorsi pubblici in modo da farli accedere alle cariche statali e promuovere così una società più integrata per le minoranze. È quanto si è proposto la prima edizione del “Corso di formazione per cattolici pakistani” promosso dalla diocesi di Islamabad-Rawalpindi e concluso lo scorso 10 gennaio.
Un corso accessibile a tutti
Nello specifico, riferisce AsiaNews, il corso, proposto a un costo inferiore di circa cinquanta volte rispetto ad iniziative analoghe, prepara al concorso per i Servizi superiori centrali, che comprende la burocrazia responsabile della gestione dell’amministrazione, dei segretariati di governo e dei consigli direttivi dell’Ufficio di gabinetto del Pakistan. Un esame al quale partecipano 12 mila candidati l’anno.
Una norma voluta da Shabaz Bhatti
Una legge del Pakistam, voluta dal ministro per le minoranze Shabaz Bhatti ucciso da fondamentalisti islamici nel 2011, prevede infatti che il 5% dei posti pubblici siano riservati alle minoranze, ma spesso questa norma viene disattesa. “Purtroppo tante volte la norma non viene applicata in maniera onesta”, ribadisce a Pope Paul Bhatti, fratello di Shabaz e presidente dell’Alleanza delle minoranze del Pakistan, e per questo - spiega - è stato creato un gruppo di persone che ne verificano l’applicazione, sostenendo i diritti dei cristiani e avviando gli eventuali ricorsi legali.
22 le ragazze partecipanti
Al corso, che si è svolto alla St.Mary Cambridge school di Rawalpindi, hanno partecipato,26 giovani: 22 ragazze e 4 ragazzi. Spiega un sacerdote infatti che “la percentuale delle ragazze cristiane istruite è molto più elevata rispetto a quella maschile”. In una “società dominata dagli uomini”, “le donne sono sottoposte a costante sorveglianza e studiano in casa”, mentre “i maschi ignorano lo studio e si godono la libertà”.
Paul Bhatti: l’obiettivo più grande è l’alfabetizzazione
In generale il problema dell’istruzione, ribadisce Paul Bhatti, è uno dei punti cruciali per evitare la marginalizzazione dei cristiani. “È una bella cosa preparare le persone con sensibilità politica in Pakistan, ma noi cristiani siamo discriminati non tanto perché non abbiamo una sensibilità politica ma perché ci sono dei problemi di povertà e di educazione di base”, afferma. “Il nostro obiettivo principale sarebbe quello di portare la gente dalla base verso l'alto, nel senso che i cristiani per più del 70% sono analfabeti, rispetto a una media nazionale del 50%, mentre quelli che vanno all’università sono l’1-2%. Un’iniziativa isolata di questo tipo comunque va bene però è necessario avviare un cambiamento radicale”.
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