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Marco Guerra – Città del Vaticano

Nel giorno delle celebrazioni per i 70 anni della nascita della Repubblica Popolare cinese, ad Hong Kong imperversano le più massicce proteste antigovernative degli ultimi quattro mesi.

Disordini in tutta la città

Disordini si registrano in diversi distretti della città, dall’esclusivo Causeway Bay all'area dell'Ammiragliato e degli uffici governativi sull'isola di Hong Kong. Si segnalano violenze diffuse anche al porto fino a Kowloon e oltre nei Nuovi Territori.

Un ferito grave

La polizia ha lanciato lacrimogeni a Wong Tai Sin durante gli scontri con gli attivisti pro-democrazia. In un corteo nel centro della città, migliaia di persone, vestite di nero, hanno scandito slogan di denuncia contro il Pcc. Il bilancio provvisorio è di quindici feriti, di cui uno in gravi dopo essere stato colpito al torace da un proiettile d'avvertimento sparato dalla polizia. Dal canto suo la polizia ha riferito che i "rivoltosi" hanno utilizzato un fluido corrosivo in Tuen Mun nella parte occidentale dei Nuovi Territori, "ferendo più agenti di polizia e giornalisti".

Evacuato il parlamento

Le autorità di Hong Kong hanno emesso l'"allerta rossa" ordinando l'evacuazione immediata del complesso del parlamento per motivi di sicurezza. È quanto si legge in una nota, che segue gli scontri tra manifestanti e polizia che è tornata ad usare i cannoni ad acqua armati con il colorante blu. Molte stazioni della metropolitana sono state chiuse per impedire ai manifestanti di spostarsi.

Pechino mostra i nuovi missili intercontinentali

Nelle stesse ore a Pechino, in piazza Tiananmen, si è svolta la parata per i 70 anni della nascita della Repubblica popolare cinese. La manifestazione ha visto sfilare i nuovi missili nucleari strategici intercontinentali Dongfeng-41, che vengono definiti il deterrente più avanzato e potente del Paese.

Xi Jinping promette stabilità

Intanto in un discorso televisivo il presidente Xi Jinping promette "prosperità e stabilità" per Hong Kong e Macao, le regioni semi-automone basate sul sistema "un Paese due sistemi", assicurando che gli sforzi "per la completa riunificazione andranno avanti". 

L’Ue chiede moderazione

"Alla luce delle violenze ad Hong Kong, l'Unione europea continua a sottolineare che il dialogo, la moderazione e la de-escalation sono le uniche soluzioni", ha detto la portavoce della Commissione europea Maja Kocijancic.   "A più di tre mesi dall'inizio delle proteste – ha aggiunto -, il diritto a riunirsi e a protestare pacificamente devono continuare a essere rispettati in linea con la legge".