Card. Sako: maggior tutela per la rappresentanza dei cristiani in Iraq
Michele Raviart – Città del Vaticano
“Lasciate che i cristiani possano votare i cristiani”, così il cardinale Louis Raphael Sako, patriarca dei Caldei, è intervenuto sulle proposte di modifica della legge sulle elezioni provinciali da parte del parlamento iracheno. Secondo la legge, i cristiano hanno diritto a seggi riservati in sette consigli provinciali e la modifica è un’occasione per colmare una “falla giuridica”, che, scrive il patriarca in una lettera rivolta al presidente ai due vice-rappresentanti del parlamento iracheno e riportata dall’Agenzia Fides, “consente a tutti gli elettori di votare per i seggi di quota riservati alle minoranze, la volontà della componente cristiana nell'elezione dei suoi legittimi rappresentanti viene sempre confiscata dalle forze politiche dominanti, come si è verificato nelle precedenti elezioni”.
Una quota che rappresenti meglio i cristiani
“Tutti gli iracheni finora hanno potuto votare per la quota dei cristiani”, spiega a Pope il cardinale Sako. Spesso infatti “sono i gruppi politici non cristiani che hanno votato per alcuni cristiani perché sono a loro favore”. Ad esempio, rivela il patriarca del Caldei, “gli sciiti e i membri delle Forze di mobilitazione popolare – milizie a maggioranza sciita che hanno combattuto contro lo Stato Islamico (ndr) – hanno votato per due caldei che sono loro membri. Dunque lavorano per loro e appoggiano questo gruppo. Anche i curdi hanno votato alcuni cristiani che sono dalla loro parte. Questa quota non è una quota che rappresenta i cristiani”.
Candidati neutri che parlino in favore di tutti
“Hanno vinto ma loro hanno un’altra agenda: non difendono i diritti dei cristiani o i loro interessi”, ribadisce. La richiesta è quindi quella “di riservare questa quota alla votazione solo dei cristiani”, per salvaguardarne l’indipendenza. L’ideale sarebbe avere “candidati neutri, non dei partiti, e così possono parlare in favore dei cristiani”. “Ho parlato ieri anche con il presidente del parlamento che è venuto a visitarci, lui è aperto alla questione e ha fatto delle promesse”, spiega ancore il cardinale Sako
In Iraq la situazione è migliorata
Il patriarca de Caldei, che spesso è intervenuto nel dibattito pubblico per la ricostruzione del Paese, ha anche parlato delle condizioni generali dell’Iraq dopo la sconfitta degli islamisti dello Stato Islamico. “La situazione è migliorata adesso”, afferma, “c’è più sicurezza. Oggi il primo ministro ha ordinato alle Forze di mobilitazione popolare di essere integrata nell’esercito iracheno e nella polizia e che le armi siano consegnate allo Stato. Questa decisione è molto positiva, è un buon segno per l’avvenire”-
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