蜜桃交友

Alessandra Zaffiro 鈥� Palermo

Come ogni anno il 19 luglio, davanti all鈥橝lbero della Pace, un ulivo proveniente da Betlemme piantato un anno dopo la strage nella voragine lasciata dall鈥檈splosione del tritolo, via D鈥橝melio si è riempita di bambini, ragazzi, disegni colorati, animazioni, laboratori e letture. E鈥� il primo 19 luglio celebrato con l鈥檈co della voce del giudice Paolo Borsellino che, in una registrazione audio del maggio 1984, tra i documenti desecretati pochi giorni fa dalla Commissione parlamentare antimafia, parlando della disponibilità di una sola macchina blindata nel pomeriggio aggiunge: 鈥渘on capisco che senso abbia farmi perdere la libertà la mattina per poi essere libero di essere ucciso la sera鈥�.

I familiari chiedono ancora verità sulla strage

Mentre anno dopo anno, come denunciano i familiari di Borsellino e degli agenti di scorta, resta il macigno della ricerca della verità sulla strage, non una verità qualsiasi, le voci e l鈥檈ntusiasmo dei bambini e dei ragazzi che animano via D鈥橝melio riportano alle parole pronunciate ai nostri microfoni un anno fa dalla sorella del giudice, Rita, poco prima di morire: 鈥淟ì c鈥�è stato uno scenario di morte, la vita deve prendere il sopravvento鈥�. Come la vita di quelle giovani generazioni che sono, dichiarò una volta Paolo Borsellino, 鈥渓e più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e quindi della complicità鈥�.

Il ricordo di Rita Borsellino e della sua lotta per la verità

鈥淨uest鈥檃nno - ha detto il fratello del giudice, Salvatore - mi riesce più difficile partecipare alle celebrazioni perché non c鈥�è Rita. Memoria per me vuole dire lotta per la verità e la giustizia鈥�. 鈥淚l fatto che dopo tutti questi anni non ci sia ancora la verità è già un fallimento dello Stato 鈥� ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, al suo arrivo in via D鈥橝melio 鈥� credo che i familiari e anche il popolo italiano pretendano la verità sulle stragi鈥�.

Don Ciotti: 80% familiari vittime di mafia non conosce verità

Gli ha fatto eco don Luigi Ciotti, presidente di Libera: 鈥淧enso alla famiglia Borsellino, penso ai figli oggi che continuano a chiedere verità. L鈥�80% dei familiari delle vittime innocenti di mafia non conosce la verità. Questo è un Paese dove molte verità sono coperte". "Non è stata solo una strage di mafia鈥�, aggiunge. L鈥檃udizione del giudice alla Commissione parlamentare antimafia 鈥� ha aggiunto il sacerdote piemontese - è soprattutto la denuncia di una solitudine鈥�. Don Ciotti ha poi ricordato Borsellino: 鈥淯n ottimo padre di famiglia, un grande magistrato, una capacità di saldare la terra con il cielo. Una profonda dimensione spirituale. Nelle giornate difficili era andato a riflettere, a pregare鈥� chissà, la consapevolezza di un momento particolare, ma anche il sentire il profondo bisogno di telefonare a Dio鈥︹��.

L鈥� auspicio di padre Scordato: 鈥淏eatificazione per Paolo鈥�

Nel pomeriggio, mentre alle 16,58, ora della strage, in via D鈥橝melio, un giovane suonava il silenzio davanti ad un migliaio di persone, nella chiesa di San Saverio all鈥橝lbergheria, padre Cosimo Scordato ha celebrato insieme a don Ciotti la Messa in memoria delle vittime dell鈥檈ccidio di 27 anni fa. 鈥淓鈥� nostro dovere - ha auspicato don Cosimo dinanzi a due dei tre figli di Borsellino, Fiammetta e Manfredi 鈥� chiedere per Paolo Borsellino e per tante persone che hanno servito la comunità e lo Stato, un processo di beatificazione鈥�. 鈥淯n fervente praticante 鈥� ha aggiunto padre Scordato ricordando il giudice 鈥� che veniva a Messa ogni domenica sedendosi sempre allo stesso posto, in quell鈥檃ngolino鈥� Un padre di famiglia impegnato nel suo lavoro, fino in fondo, anche col rischio di essere ucciso鈥�. In serata la consueta fiaccolata da piazza Vittorio Veneto a via D鈥橝melio.