Maturità 2019: don Lorenzo Milani in seconda prova
Eugenio Serra e Matteo Petri – Città del Vaticano
La necessità di ripensare la scuola, di modernizzare le modalità d’insegnamento e di rimettere al centro i giovani. Da queste esigenze nasce “Lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani. A 52 anni di distanza risulta ancora attuale la tematica al centro del libro. Infatti è stato scelto quest’anno dal Ministero dell’Istruzione come seconda prova per i licei di scienze umane.
Metodo educativo di don Milani
“Lettera a una professoressa arriva alla fine della vita e del percorso spirituale e esistenziale di don Lorenzo Milani. Lettera nella quale diventa più aspra la protesta nei confronti del sistema scolastico classista”, spiega a Pope Alberto Melloni, ordinario di storia del cristianesimo dell'Università di Modena-Reggio Emilia, che nel 2017 ha curato: “Tutte le opere”, l’opera omnia di don Milani edita dai Meridiani Mondadori. In questo testo il suo metodo educativo innovativo, per molti, raggiunge la sua compiutezza.
L’eredità di don Milani
“Quello che ai giovani deve restare del pensiero di don Milani - spiega lo storico - è l’idea che la scuola deve essere un’opportunità per esprimersi e per formarsi. E in questo il magistero di don Milani, sia per la Chiesa che per la società civile, rimane luminoso e illuminante”.
Papa Francesco e don Milani
“Quando abbiamo scritto l’opera omnia - conclude Melloni - Papa Francesco ci ha dato una sua recensione di don Milani. Credo che sia stata la prima volta che il Pontefice abbia fatto una recensione ad un libro. Il Papa diceva una cosa importante: la scuola non è fatta per imparare, ma per imparare a imparare”.
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