蜜桃交友

Cerca

Immagine satellitare della petroliera Front Altair in fiamme nel Golfo di Oman Immagine satellitare della petroliera Front Altair in fiamme nel Golfo di Oman 

Golfo dell’Oman: il Pentagono accusa l’Iran dell’attacco alle due petroliere

La CNN riporta che gli iraniani hanno sparato un missile contro un drone Usa che sorvolava la zona. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha chiesto l'apertura di una indagine indipendente sull'incidente di giovedì mentre la società armatrice Frontline esclude "il guasto meccanico o l'errore umano"

Chiara Capuani – Città del Vaticano

Continuano le tensioni tra l’Iran e gli Stati Uniti dopo che questi ultimi hanno accusato Teheran dell’attacco alle due petroliere nel Golfo dell’Oman. Prima dell'attacco alle due petroliere nel Golfo di Oman, gli iraniani hanno sparato un missile contro un drone Usa che sorvolava la zona.

Il missile terra aria ha mancato il drone, un MQ-9 Reaper che aveva registrato gli avvicinamenti di barchini iraniani alle petroliere. Le fonti però non hanno precisato se il drone abbia effettivamente registrato l'attacco condotto, secondo Washington, dagli iraniani. Un'accusa che Teheran contesta, negando completamente ogni coinvolgimento.

La Crisi tra Washington e Teheran

“Quello che sta succedendo è un riflesso della crisi tra Stati Uniti ed Iran”. Così commenta la vicenda ai microfoni di Radio Vaticana Italia Andrea Margelletti, presidente del Ce.S.I, il Centro Studi Internazionali.

Ascolta l’intervista ad Andrea Margelletti

“Di fatto – prosegue Margelletti – anni fa venne firmato un trattato internazionale per fermare il programma militare nucleare iraniano. Da questo accordo, gli iraniani si aspettavano un ritorno economico. Così non è stato perché gli americani sono usciti dal trattato pur ammettendo che gli iraniani lo stavano rispettando, quindi in violazione dei rapporti fiduciari internazionali. L’economia iraniana ora è in crisi e questo sta avendo ripercussioni sullo scenario locale dell’area”.

La strategia degli Usa


“Non si capisce quale sia l’obiettivo strategico degli americani, - continua il presidente del Ce.S.I – se l’obiettivo fosse quello di ottenere una rivoluzione, in un paese così fortemente nazionalista, porterebbe ad un governo ancora più lontano dalle posizioni occidentali. Se invece l’idea fosse quella di fare una guerra all’Iran, bisognerebbe capire quali sarebbero gli obiettivi politici. Non c’è dunque – conclude Margelletti – una strategia occidentale e, in particolare statunitense, lungimirante”.  

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

15 giugno 2019, 13:58