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Sri Lanka: ignorato l’allarme attentati

I cristiani dello Sri Lanka sono sotto shock dopo gli attentati di Pasqua. 40 le persone arrestate. Secondo la polizia, l’allarme sarebbe stato ignorato. Il bilancio è di 320 morti. fra cui 45 bambini, e 500 feriti. 40 le persone arrestate. La condanna dell’Onu e la solidarietà della Federazione dei vescovi dell’Asia

Il governo attribuisce le responsabilità degli attacchi che hanno causato 320 morti, fra cui 45 bambini, e 500 feriti, al "National Thowheeth Jama’ath" (Ntj), un gruppo terroristico islamista locale. Secondo il capo della polizia dello Sri Lanka, Pujuth Jayasundara aveva emesso un avviso di intelligence agli alti ufficiali 10 giorni fa, avvertendo che gli attentatori suicidi pianificavano di colpire "chiese importanti". "Un'agenzia di intelligence straniera ha riferito che i terroristi del National Thowheeth Jama'ath stavano pianificando di compiere attacchi suicidi contro chiese di spicco", ha detto il capo della polizia. L'Ntj è un gruppo radicale musulmano in Sri Lanka che è stato collegato l'anno scorso alla distruzione delle statue buddiste. Il primo ministro Ranil Wickremesing ha riconosciuto che "le informazioni c'erano " sui possibili attacchi e che un'indagine avrebbe esaminato "perché non sono state prese precauzioni adeguate".

Terrorismo minaccia la pace e la sicurezza internazionale

Raccogliendo l’invito del Papa ieri al Regina Coeli in piazza san Pietro quando ha auspicato “che tutti condannino questi atti terroristici, atti disumani, mai giustificabili", i membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu "hanno condannato nei termini più forti la serie di attacchi terroristici atroci e codardi" in Sri Lanka. In una dichiarazione i Quindici hanno "ribadito che il terrorismo in tutte le sue forme e manifestazioni costituisce una delle più gravi minacce alla pace e alla sicurezza internazionale", sottolineando la "necessità che i responsabili, organizzatori e finanziatori vengano consegnati alla giustizia" ed esortando tutti gli Stati, in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale a cooperare attivamente a tale riguardo. Infine, hanno affermato che "qualsiasi atto terroristico è criminale e ingiustificabile, indipendentemente dalla motivazione", e che "gli stati devono combattere con tutti i mezzi, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, le minacce alla pace e alla sicurezza internazionali causate da tali azioni".

Solidarietà e condoglianze delle Conferenze episcopali dell’Asia

Dal canto suo, il presidente della Federazione delle Conferenze episcopali dell'Asia (Fabc) il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, in Myanmar, ha inviato una lettera di solidarietà e condoglianze al cardinale Ranjith dopo gli attentati che hanno scosso la nazione. Nella missiva, ripresa dall’Agenzia Fides, il card. Bo ha scritto: "Consentitemi di esprimere la mia sincera angoscia a questa tragedia che ha messo a dura prova milioni di vite umane innocenti, proprio il giorno in cui celebriamo nel mondo la vittoria della vita e del bene sulla morte e il male ". Il cardinale del Myanmar ha offerto il suo sostegno fraterno dicendo: "Mentre offro le mie umili preghiere per tutte le vittime di questa insensata violenza, prego anche per i donatori, i volontari ed i soccorritori. Dobbiamo implorare il misericordioso Signore risorto, il Principe della speranza e della pace, per sostenere tutte le persone di buona volontà affinchè possano contribuire ad alleviare il clima di paura e sospetto che è sorto dopo le esplosioni", ha esortato il cardinale. Il capo delle 19 Conferenze episcopali dell'Asia ha concluso la sua lettera affermando: "Estendo anche le preghiere dei fratelli vescovi e fedeli di tutti i Paesi membri della Fabc".

Giornata di lutto nazionale 

Oggi è giornata di lutto nazionale in tutto il Paese in memoria delle vittime: sono stati osservati tre minuti di silenzio, mentre hanno cominciato a svolgersi i primi funerali. E’ salito a 40 il numero delle persone arrestate. Soldati armati di armi automatiche fanno la guardia fuori dai grandi alberghi e presidiano il World Trade Center nel quartiere degli affari. L'accesso ai social media, come Facebook e WhatsApp è ancora oscurato.

Le religioni nello Sri Lanka

Il buddismo Theravada è la religione maggioritaria, che rappresenta circa il 70,2% della popolazione, secondo il censimento più recente. È la religione della maggioranza singalese dello Sri Lanka. Indù e musulmani - riferisce Fides - costituiscono rispettivamente il 12,6% e il 9,7% della popolazione. Nello Sri Lanka ci sono circa 1,5 milioni di cristiani, secondo il censimento del 2012: la stragrande maggioranza di loro sono cattolici di rito romano. La minoranza cristiana dello Sri Lanka - circa il 7% della popolazione di 21 milioni di persone - è stata vittima di alcuni sporadici episodi di violenza in passato, ma mai con un effetto così brutale, ha detto a Fides Maline Fernando, una laica cattolica..

Dopo la guerra civile, le violenze degli estremisti buddisti

La violenza etnica e religiosa - riporta la Fides - ha afflitto lo Sri Lanka per decenni, con un conflitto di 37 anni con i ribelli tamil seguito da una ripresa negli ultimi anni, negli scontri tra la maggioranza buddista ed i musulmani. Negli anni successivi alla fine della guerra civile, ci sono state alcune violenze sporadiche, con membri della comunità buddista che hanno attaccato le moschee e le proprietà dei cittadini musulmani: ciò ha portato allo stato di emergenza nel marzo 2018. La comunità cristiana era rimasta relativamente incolume fino ad ora. 
 

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23 aprile 2019, 08:44