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I leader dei principali partiti spagnoli I leader dei principali partiti spagnoli 

Spagna: elezioni all’insegna dell’incertezza

E' una domenica di importanti elezioni legislative in Spagna. Gli ultimi sondaggi danno in testa il Partito Socialista del premier uscente Sanchez, ma che probabilmente da solo non riuscirà a formare il governo. I 36 milioni di aventi diritto al dovranno scegliere 350 deputati e 208 senatori

Giancarlo La Vella – Città del Vaticano

Mai come in questa tornata elettorale in Spagna a dominare è l’incertezza, in un momento storico in cui invece le imminenti sfide interne, europee e internazionali richiederebbero stabilità e maggioranze chiare. Ma così non è, stando agli ultimi sondaggi elettorali, che danno in testa il Psoe del leader socialista Pedro Sanchez, premier uscente, ma senza una netta maggioranza. Sarà dunque probabile, per la formazione di un esecutivo stabile, aprire ad una coalizione. Secondo Josto Maffeo, della Radio Nacional di Spagna, il Paese non è abituato a questa evenienza. La storia democratica della Nazione iberica ha, infatti, sempre visto la formazione di governi monocolore, tutt’al più con appoggi esterni.

I principali partiti in lizza in Spagna

I sondaggi in Spagna sono vietati nella settimana che precede il voto. Dunque, per fare previsioni, ci si deve riferire all’ultimo di domenica scorsa, che assegna al Psoe il 28% dei consensi, pari a 129 seggi. A seguire il Partito Popolare del nuovo leader, il 38enne Pablo Casado, con circa il 17%, ovvero 75 deputati. Saranno, dunque, decisivi, per la formazione di una maggioranza di governo, i risultati che otterranno le formazioni politiche più piccole. Si guarda soprattutto al gradimento che otterranno i centristi di Ciudadanos, ai quali andrebbe il 14% dei consensi, e Podemos, partito di sinistra di ispirazione social-democratica, accreditato dai sondaggi di un 13% dei voti. Mina vagante in questo voto, il nuovo partito di estrema destra populista Vox, che nelle elezioni locali andaluse ha ottenuto una buona affermazione, e che potrebbe guardare ai popolari per una possibile maggioranza di centro-destra, in cui bisognerebbe convincere Ciudadanos ad entrare.

L’irrisolta questione catalana e l’Europa

Secondo Josto Maffeo, a condizionare le elezioni 2019 sarà anche, ma non solo, la questione del separatismo in Catalogna, che vede ancora aperti i processi contro i leader indipendentisti. Dunque, si tratta di un voto in cui si intrecciano varie questioni di una Spagna diversa da quella degli anni scorsi. Voltata pagina sul dualismo Popolari-Socialisti, le nuove formazioni sono ancora alla ricerca di una precisa definizione della loro politica e questo condiziona la creazione di maggioranze stabili, a meno che i due principali partiti tradizionali non rispolverino l’ipotesi di un governo di unità nazionale, che manderebbe tutti gli altri all’opposizione. Ma saranno i numeri reali a decidere il futuro politico della Spagna. Intanto l’Europa guarda con attenzione a questo voto auspicando che da esso esca una stabilità che per ora appare molto lontana.

Ascolta l’intervista a Josto Maffeo


 

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27 aprile 2019, 09:13