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Orrore in Sri Lanka: esplosioni in chiese e hotel di tutto il Paese

In aggiornamento il bilancio delle esplosioni che hanno colpito in Sri Lanka diverse chiese durante le celebrazioni pasquali e alcuni hotel. Tra le vittime anche stranieri. Imposto il coprifuoco. il ministro della Difesa ha parlato di atti di "terrorismo" compiuti da estremisti religiosi. Il Paese ha vissuto una sanguinosa guerra civile terminata nel 2009, con almeno 80 mila morti

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Sale a 290 morti e 500 feriti il drammatico bilancio, ancora provvisorio, degli attentati avvenuti ieri in Sri Lanka. Otto le esplosioni che hanno colpito tre chiese durante le celebrazioni pasquali e tre hotel di lusso di Colombo. Le deflagrazioni nella chiesa di Saint Anthony a Colombo, in quella di Saint Sebastian a Negombo, località a maggioranza cattolica a nord della capitale, e nella Zion Church a Batticaloa, nell’Est. Annullate le celebrazioni di Pasqua in tutto il Paese, imposto il coprifuoco - revocato all'alba di oggi - e bloccati temporaneamente tutti i social network. Al momento non è giunta alcuna rivendicazione per gli attacchi, ma il ministro della Difesa, Ruwan Wijewardene, ha detto che tutti i responsabili degli attacchi "sono stati identificati" e ne sono stati arrestati sette, parlando di atti di "terrorismo" compiuti da estremisti religiosi. La polizia ha esortato la popolazione a mantenere la calma.

Nuove esplosioni alla periferia di Colombo

Tra gli alberghi colpiti, frequentati pure da turisti, il Cinnamon Grand Hotel, il Kingsbury e lo Shangri-La, situati nel cuore di Colombo. Segnalate ancora esplosioni in un hotel di Dehiwala, un sobborgo meridionale della capitale, e nella zona di Dematagoda, a nord di Colombo. La sicurezza in città e nell'aeroporto, intanto, è stata intensificata. Tra le vittime, secondo le autorità, anche stranieri: almeno 35. Una condanna agli attentati è giunta del presidente dello Sri Lanka Mathripala Sirisena e dalla comunità internazionale.

Le parole del card. Ranjith

Alla notizia della strage, riporta l'agenzia AsiaNews, il card. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha espresso “condoglianze per le vittime”, ha invitato a pregare per il Paese e ha chiesto una inchiesta "solida e imparziale". L'isola piange le vittime cristiane e - prosegue Asia News - nel frattempo lancia una raccolta di sangue in tutti gli ospedali: lo ha detto il card. Ranjith, in una conferenza stampa, esortando tutti i cittadini a recarsi negli ambulatori per i prelievi e chiedendo ai medici, nel giorno di riposo per la festività, di tornare in servizio per “salvare almeno una vita”. 

La guerra civile

Il Paese, di 21 milioni di abitanti a maggioranza buddista, con un 7% di cristiani, ha vissuto una lunga guerra civile tra governo srilankese e ribelli tamil: dati Onu parlano di almeno 80 mila vittime tra il 1979 e il 2009.

(Ultima modifica: lunedì 22 aprile ore 9.30)

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21 aprile 2019, 08:41