Il Gen Rosso in concerto a Roma per il "Villaggio per la Terra"
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Si celebra oggi l’Earth Day, la Giornata internazionale della Terra, giunta alla 50.esima edizione. Una giornata voluta dall’Onu il 22 aprile di ogni anno per sottolineare l’importanza della salvaguardia dell’ambiente, tema particolarmente caro anche a Papa Francesco che lo scorso 6 luglio, nel terzo anniversario della sua Enciclica "", diceva: “Oggi, anche la ‘casa comune’ che è il nostro pianeta ha urgente bisogno di essere riparato e assicurato per un futuro sostenibile. (…) Auspico pertanto che questa preoccupazione per lo stato della nostra casa comune si traduca in un’azione organica e concertata di ecologia integrale. (…)L’umanità ha le conoscenze e i mezzi per collaborare a tale scopo e, con responsabilità, 'coltivare e custodire' la Terra in maniera responsabile".
A Roma il "Villaggio per la Terra"
Molte le iniziative organizzate per questa Giornata. La Terrazza del Pincio, a Roma, ospiterà questa sera a partire dalle 19, il tradizionale Concerto per la Terra di Earth Day Italia, con la partecipazione di diversi artisti che testimonieranno l'impegno del mondo della musica per la salvaguardia del Pianeta. Ma l'evento sarà solo l’inizio di una settimana che vedrà il ritorno della manifestazione del “â€, nell’area del Galoppatoio di Villa Borghese, organizzato ancora da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari. Nella sua prima edizione, nel 2016, a sorpresa Papa Francesco stesso ha visitato il Villaggio di anno in anno più ricco di eventi e di partecipazione. Questa volta, dal 25 al 29 aprile, la manifestazione proporrà sport, concerti, spettacoli, attività, incontri e approfondimenti sui temi della sostenibilità e dell’Agenda Onu 2030. Ampio lo spazio dedicato a bambini e ragazzi come nelle edizioni precedenti.
Alla vigilia il Gen Rosso con il concerto "Life"
Mercoledì 24, sempre presso la Terrazza del Pincio alle 20.15, il concerto gratuito "Life" del Gruppo artistico internazionale Gen Rosso, sensibile ai temi dello sviluppo sostenibile. Una presenza, dunque, che ben si inserisce nel contesto del "Villaggio per la Terra.“ “Il Gen Rosso - conferma ai nostri microfoni Emanuele Chirco, direttore musicale e arrangiatore della band, oltre che alle tastiere - da sempre ha composto canzoni che trattano la cura per l’ambiente, per la terra. Quindi saremo felici di partecipare a questo evento portando sul palco alcune di queste canzoni, unite anche ad un repertorio molto più vasto, circa 24 canzoni che saranno suonate sul palco, dove sono presenti le tematiche di base del Gen Rosso che parlano di un futuro di fratellanza tra culture, popoli e persone di diversi luoghi e anche di religioni diverseâ€.
Musica e testi che nascono dalla vita e dalla condivisione
Principi che i componenti del Gen Rosso mettono in musica, ma in cui credono veramente e che vogliono vivere nel quotidiano. “In realtà, l’esperienza del Gen Rosso – spiega Emanuele - parte sempre da qualcosa di realmente vissuto, in prima persona, da uno degli artisti che hanno fatto parte del Gen Rosso in questi 53 anni di vita: oltre 250 dei cinque continenti hanno preso parte al progetto del Gruppo per alcuni frammenti della loro vita. Noi veramente crediamo in quello che cantiamo. Quando cantiamo su un palco o componiamo una canzone, tutto parte sempre da un’esperienza condivisa. A volte non è semplice questa condivisione, perché persone da altre parti del mondo hanno abitudini, culture, modi pensare e anche modi di creare che sono molto diversi. Soprattutto il mondo musicale apre spazi a contaminazioni che spesso fanno parte del luogo in cui una persona ha vissuto. Quindi a volte uno di noi fa un passo indietro, vorrebbe un ritmo più etnico e invece dall’altra parte viene fuori un ritmo più pop, oppure suggerisce un tipo di linguaggio più espressivo, mentre alcune culture preferiscono un tipo di linguaggio più introspettivo… Però, alla fine, questa è l’esperienza che viviamo, cioè quella di costruire insieme le canzoni".
Il Gen Rosso: 53 anni di storia
Il Concerto “Life†parte dalla sfida ecologica per arrivare alla proposta del passaggio dalla tolleranza all'accoglienza tra le singole persone e tra i popoli, dalla coesistenza pacifica all’integrazione, fino alla fratellanza universale. Una proposta che nasce all’interno del Movimento dei Focolari. Queste infatti le radici profonde del Gen Rosso che nasce nel 1966 e la cui sede sta a Loppiano (FI), cittadella internazionale del Movimento. Ma come si potrebbe sintetizzare questi oltre 50 anni di storia? â€œÈ una storia veramente fantastica - dice Emanuele Chirco - una storia che non è soltanto la storia del Gen Rosso, perché il Gen Rosso parte da un’idea di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, che regala una batteria rossa a un gruppo di ragazzi per comunicare, attraverso la musica, i messaggi di pace e fratellanza e concorrere così alla realizzazione di un mondo più unito al centro del suo carisma. Un messaggio che parla di essere sempre famiglia, e di provare, tentare, di accogliere il fratello sempre, al di là delle diversità. In realtà tutto quello di cui noi parliamo altro non è che la traduzione, o perlomeno la nostra interpretazione, del Vangelo: un Vangelo applicato nel nostro quotidianoâ€.
L'esperienza con i giovani rifugiati in Giordania
La band arriverà a Roma direttamente dalla Giordania, dove in queste settimane è stata impegnata in diversi spettacoli e laboratori artistici anche con i rifugiati iracheni e siriani, in particolare i giovani. Momenti di condivisione di capacità e idee, ma ancora di più di ciò che ciascuno è. Sulla risposta dei giovani Emanuele ci dice: “ È stata bellissima, e questo ci fa capire come i giovani in Giordania, i giovani in Asia – l’anno scorso siamo stati in cinque nazioni dell’Asia, l’anno prima in Brasile – hanno sempre una nota molto comune tra tutti: il bisogno di sentirsi accettati, accolti, apprezzati per quello che fanno, di sentire che c’è qualcuno che presta loro attenzione. E questa è l’esperienza che facciamo insiemeâ€.
Viene in mente, a questo punto, l, permeata da questo sguardo di amore e di stima. Francesco ricorda a tutti che i giovani non sono solo il futuro, ma sono il nostro presente, e vanno valorizzati adesso per quello che sono. In fondo è proprio da come ciascuno di noi vive il presente che dipenderà il futuro dell'umanità e della Terra.
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