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Blackout in Venezuela: negli ospedali si muore. Guaidò chiede stato emergenza

80 bimbi sono morti nel reparto neonatale di un ospedale paralizzato dal blackout in Venezuela. Da Caracas il governo Maduro annuncia la decisione di chiudere scuole e uffici e il presidente del Parlamento Juan Guaidò quella di chiedere lo stato emergenza in un Paese ormai allo stremo

A quasi 72 ore dall'inizio del più grande blackout della storia, il Venezuela è in ginocchio, completamente bloccato, senza mezzi di trasporto e provviste. Ma le notizie più drammatiche arrivano proprio dagli ospedali, che non possono utilizzare i macchinari salvavita. "Secondo alcune informazioni almeno 80 bimbi sono morti nel reparto neonatale dell'ospedale universitario di Maracaibo, Zulia, da quando è iniziato il blackout giovedì". Lo riferisce la tv venezuelana VPItv.

I vescovi non escludono scenari drammatici

Fonti dell’Agenzia Sir vicine alla Conferenza episcopale venezuelana confermano l’estrema difficoltà nell’avere numeri certi, in questo momento sulle morti dei bambini, ma non si escludono scenari drammatici. “La mancanza di luce – spiegano – non permette il funzionamento delle pompe di benzina, mancano alimenti in molti luoghi, si sono già deteriorati tanti cibi che hanno bisogno di essere conservati in frigorifero”. Secondo mons. Ulises Gutiérrez, arcivescovo di Ciudad Bolívar, “negli ospedali e nei centri di salute la situazione è al collasso, la mancanza di elettricità ha provocato un vero e proprio caos. Non si sa quanti siano i morti, ma si calcola che siano, almeno, oltre duecento”.

Guaidò dichiarerà lo Stato di emergenza

In questa situazione il presidente del parlamento Juan Guaidò, ha deciso di dichiarare lo Stato di emergenza nazionale e ha fornito una serie di dati in grado di delineare plasticamente la drammatica situazione nel Paese: il blackout continua a lasciare al buio completo 16 stati del Venezuela, mentre altri sei hanno solo parzialmente l'energia elettrica. La totale assenza di elettricità è costato finora al settore privato, in un Paese già economicamente in ginocchio, 400 milioni di dollari. Guaidó ha diffuso ieri un’informativa nella quale afferma che fino a ieri sera, sono stati registrati 17 omicidi nel contesto del blackout, ma ci sono informazioni non ufficiali che la cifra potrebbe arrivare a 60 vittime.

Il governo Maduro continua a denunciare il sabotaggio internazionale

Dal canto suo, il governo di Maduro continua a parlare di sabotaggio internazionale, giustificando così la totale incapacità del suo esecutivo di fronteggiare l’emergenza. Maduro continuano a postare tweet rassicuranti, pur correndo ai ripari. Il governo bolivariano infatti, ha deciso di sospendere oggi le lezioni e le attività lavorative - ha scritto il ministro della Comunicazione Jorge Rodriguez – “per sconfiggere, con la forza della verità e della vita il brutale attacco terroristico contro il popolo".

Se il blackout continua, il Venezuela rischia di cadere anche in una crisi sanitaria dovuta all'assenza di rete elettrica per il rifornimento degli ospedali". Queste le parole al microfono di Camillo Barone, di Rosangela Catanese, volontaria dell'Associazione Latinoamericana in Italia Onlus, che da anni è la prima al mondo per quantità di farmaci e seconda per beni inviati in soccorso alle popolazioni del Venezuela.

Ascolta l'intervista a Rosangela Catanese]

 

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11 marzo 2019, 11:05