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Il documento, in diciotto punti, è stato controfirmato anche dal nunzio apostolico, mons. Waldermar Stanislaw Sommertag, presente al tavolo dei negoziati. Il documento è la concretizzazione di quanto già stabilito nei giorni scorsi e l鈥檌ntenzione è quella di terminare ufficialmente i colloqui il prossimo 3 aprile. Tra i punti accordati la liberazione dei detenuti per motivi politici, l鈥檃nnullamento dei processi anche per coloro che non sono in stato di detenzione, il rispetto delle libertà e dei diritti democratici, tra i quali quelli di esprimere liberamente il proprio pensiero e di manifestare, la garanzia della libertà d鈥檌nformazione, lo smantellamento dei paramilitari e di chi è armato senza autorizzazione, la possibilità di mettere sotto controllo i telefoni solo su approvazione di un giudice, l鈥檃utonomia per le università, il ripristino della personalità giuridica degli organismi e delle ong che ne erano rimaste prive, la tutela delle minoranze indigene.

Le condizioni per la liberazione dei prigionieri politici

In particolare, per quanto riguarda la liberazione dei prigionieri politici, il Governo e Alleanza civica hanno concordato che essa avverrà con la supervisione della Croce Rossa internazionale, mentre garanti di tale processo saranno l鈥橭rganizzazione degli Stati americani e il nunzio apostolico. Nell鈥檜ltimo anno le repressioni governative hanno causato almeno 325 vittime e quasi un migliaio di detenuti. Accanto alla speranza, prevale però la cautela.

L鈥檕pposizione continua a chiedere elezioni anticipate

Ieri l鈥橝lto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani nel suo periodico bollettino ha ricordato che finora il Governo non ha applicato le raccomandazioni che gli erano state rivolte nei mesi scorsi. L鈥檕pposizione continua a chiedere l鈥檃nticipo delle elezioni presidenziali. (Agenzia Sir)