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Migranti nella base navali di Tripoli Migranti nella base navali di Tripoli  

Libia: Trump prolunga lo stato di emergenza

Il presidente americano ha prorogato l'emergenza nazionale in Libia, dichiarata nel 2011 e che doveva terminare il 25 febbraio 2019

Giordano Contu - Città del Vaticano 

Il presidente americano Trump ha prolungato ieri lo stato di emergenza in Libia per motivi legati alla sicurezza nazionale americana. Intanto continua il lavoro di Roma per favorire la riconciliazione nel Paese. Ieri l'ambasciatore italiano in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, ha incontrato il generale Khalifa Haftar: si è detto disponibile al dialogo con il governo di Fayez al-Sarraj, riconosciuto dalla comunità internazionale.

"Adesso - ha detto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi - molto dipende dall'evoluzione del piano dell'inviato dell'Onu Salamè”. L’obiettivo è stabilizzare il Paese e svolgere regolari elezioni. Per gli Stati Uniti la situazione del paese nordafricano minaccia la politica estera di Washington e ostacola la riconciliazione nazionale della Libia.

“Penso che si tratti di un messaggio che viene mandato soprattutto agli attori libici”, spiega Silvia Colombo, analista dell’Istituto affari internazionali. “Da Obama in poi”, l’America “ha di fatto lasciato il campo libero agli europei e in particolare a Francia e Italia. Senza dimenticare gli attori regionali che stanno condizionando il conflitto”, rendendo difficoltosa la mediazione delle Nazioni Unite.

Ascolta l'intervista a Silvia Colombo

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20 febbraio 2019, 15:14