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Il leader dell'Assemblea Nazionale Juan Guaido Il leader dell'Assemblea Nazionale Juan Guaido 

Venezuela: Guaidó chiama la popolazione alla mobilitazione

L’Europa chiede a Maduro di indire nuove elezioni o lasciare il posto al leader dell'Assemblea Nazionale Juan Guaido, che la scorsa settimana ha assunto le funzioni di Capo di Stato pro tempore. Ma Maduro respinge la richiesta, Intanto Guaido chiama la popolazione a due nuove mobilitazioni

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

La prima manifestazione è convocata per mercoledì a mezzogiorno: Guaidó ha chiesto ai suoi sostenitori di uscire da case e uffici per una manifestazione pacifica di due ore. Per il sabato successivo ha annunciato invece dimostrazioni di massa "in ogni angolo del Venezuela" e ovunque nel mondo.
Lo stesso Guaidó annuncia in un’intervista che l’opposizione tratta dietro le quinte con funzionari e ufficiali simpatizzanti per capire come spingere il Presidente Nicolas Maduro a farsi da parte.

Nel Paese è emergenza sanitaria

Intanto, l’Unione Europea chiede un segnale al Venezuela. “Lo status quo non è sostenibile, in questo contesto ci aspettiamo un chiaro segnale da parte delle autorità" del Venezuela. Così una portavoce dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, sottolineando che "l'Ue sta seguendo da vicino" gli sviluppi nel Paese e che i ministri degli Esteri dei 28 "ritorneranno sulla questione giovedì pomeriggio" alla riunione informale di Bucarest. Nel Paese sudamericano intanto è emergenza sanitaria, con il tasso di mortalità infantile che schizza in alto ai livelli degli anni '90, con la ricomparsa di malattie una volta debellate come morbillo e difterite.

La repressione è altissima

Sulle possibilità di Guaidó di raggiungere il suo obiettivo di portare il Paese a nuove elezioni, Ingrid Dussi, dell’Associazione Latinamericana in Italia afferma: “Sappiamo che Guaidó e l’opposizione sono bene preparati a sopportare la repressione e la mobilitazione a livello internazionale. Il nostro timore è forte perché la repressione in questo momento è altissima. Speriamo – aggiunge riferendosi al futuro - che sia la volta buona, che sia il momento in cui le pressioni internazionali possano fare in modo che ci siano elezioni”. Riguardo alle possibili tensioni sociali, Dussi sottolinea come non ci sia in Venezuela uno scontro tra popolazione chavista e popolazione che sostiene l’opposizione, ma che c’è il pericolo di molti morti da parte delle forze dell’ordine”. Infine, sulla disastrosa situazione umanitaria in cui ormai da tempo versa il Paese, Dussi ricorda che c’è urgente necessità di farmaci, soprattutto per i malati oncologici.

Ascolta l'intervista a Ingrid Dussi

 

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28 gennaio 2019, 14:54