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Voto in Senegal: la preoccupazione dei vescovi

Con l’avvicinarsi delle prossime elezioni presidenziali in Senegal crescono le tensioni politiche tra il Governo e le forze dell’opposizione. Un clima che preoccupa i vescovi che hanno diffuso un appello contro la violenza

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

I vescovi del Senegal sono preoccupati dal clima di scontro che sta accompagnando la campagna elettorale per le presidenziali del prossimo 24 febbraio. In una dichiarazione presentata martedì alla stampa i presuli si appellano alla “coscienza civica di tutti i senegalesi, in particolare agli attori politici” perché tengano “comportamenti responsabili” che garantiscano un “voto credibile, trasparente e pacifico”.

"No alla violenza"

Con lo slogan “No alla violenza”, la Chiesa senegalese raccomanda quindi “vigilanza per preservare la pace sociale nel Paese”, incoraggiando un “dialogo rispettoso” che eviti ogni “deriva prima e dopo il voto”. Un invito rivolto innanzitutto ai candidati ai quali i vescovi ricordano, con le parole di Francesco nel Messaggio per la 52.ma Giornata mondiale della pace, che la “buona politica è al servizio della pace". I vizi della cattiva politica come la corruzione, l’attaccamento al potere, la sua giustificazione con la forza, l’incitamento alla violenza, il rifiuto di prendersi cura della Terra, ammoniscono, "indeboliscono l’ideale di un’autentica democrazia e mettono in pericolo la pace sociale”.

La buona politica al servizio della pace e del bene comune

La nobiltà di ogni attività politica – sottolinea la dichiarazione - riposa invece sul rispetto della vita, della libertà e della dignità della persona, sull’impegno per il bene comune, sulla promozione del dialogo, della pace e della coesione sociale, sull’impegno per la giustizia e sul rifiuto di ogni discriminazione sociale. In conclusione i vescovi del Senegal esprimono con l’auspicio che le autorità preposte all’organizzazione delle elezioni svolgano il loro lavoro “con onestà e imparzialità nel rispetto della legge”.

Un migliaio di osservatori della Chiesa per vigilare sulle elezioni

In vista del voto del 24 febbraio la Chiesa senegalese ha messo in campo un migliaio di osservatori per vigilare sul corretto svolgimento del processo elettorale in modo che i risultati siano incontestabili e accettati da tutte le parti. Inoltre, come nel 2012, anche per questa tornata elettorale essa sta organizzando diverse iniziative per mobilitare i cittadini: una campagna di comunicazione nelle diocesi attraverso trasmissioni radiofoniche con il supporto di manifesti e volantini, incontri pubblici nei quartieri con i candidati su tematiche proposte dagli stessi cittadini e una campagna di informazione ed educazione civica.

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23 gennaio 2019, 21:22