Unicef: le "vite sospese" dei minori italiani
Michele Raviart ¨C Città del Vaticano
¡°Un viaggio nei sogni infranti di un¡¯infanzia negata¡±. Così la giornalista Floriana Bulfon illustra il suo film-documentario sui minori in Italia realizzato per Unicef. ¡°Vite sospese¡± ¨C da cui il titolo dell¡¯inchiesta ¨C come quelle della ragazza diciassettenne incinta e finita per strada a Roma o come quelle dei ragazzi che spacciano e rapinano, tanto per noia, quanto per emergere nel mondo della criminalità.
Una povertà non solo economica
¡°Abbiamo trovato storie di ragazzini in lotta tra loro sognando un futuro da boss, abbiamo trovarto povertà, dispersione scolastica, pregiudizi e soprattutto - quello che ho cercato di far emergere - è che tutte queste cose sono mescolate tra loro¡±, spiega Bulfon. ¡°Le cause sono diverse¡±, sottolinea, ¡°come la povertà, ad esempio, che non è solo economica ma anche educativa, culturale, e valoriale¡±.
Criminali per noia
¡°La criminalità poi si prende i migliori talenti, purtroppo¡±, continua la giornalista, ¡°e poi ci sono bambini che rubano e spacciano per noia, oppure un ragazzino milanese che mi ha colpito particolarmente, Carlo, che mi ha spiegato come nel giro di pochi anni abbia costruito una rete di spaccio. I miei genitori non mi hanno mai fatto mancare niente, mi ha detto. Ma tu hai idea di quanto ti possa far sentire importante, quando qualcuno ha bisogno di una dose di droga e dipende da te?¡±.
Intervenire il più presto possibile
¡°La cosa più importante è capire, da educatori, che cosa c¡¯è alle spalle di ciascuno di loro. Capendo questo si può essere più efficaci¡±, spiega mons. Lojodice, vescovo ausiliare di Roma. ¡°Le cause di queste marginalità si rimuovono cercando di indagare, di capire che cosa c¡¯è alla base e soprattutto dietro le storie di questi ragazzi. Cercando di comprenderlo nel modo più verace possibile e offrendo loro modelli diversi, soprattutto quando sono ancora piccoli. Come nel campo della salute, se previeni e una malattia la intercetti prima è più facile debellarla¡±.
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