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Save the Children a Prato contro la ±č´Ç±ą±đ°ůłŮĂ  educativa

Inaugurato dall’organizzazione il primo “Punto luce” della Toscana, il 24° in Italia, dedicato ai bambini dai sei anni in su e alle loro famiglie. All’apertura del centro hanno collaborato la squadra di calcio della Fiorentina e l’amministrazione locale

Paola Simonetti – Città del Vaticano

La povertà educativa si combatte partendo dai territori. Né è convinta l’organizzazione Save the Children che oggi ha inaugurato a Prato il suo primo “Punto luce” della Toscana, il 24° in Italia. Uno spazio dedicato ai bambini dai sei anni in su e alle loro famiglie, dove possono trovare sostegno allo studio, laboratori artistici, attività motorie, gioco. Fondamentale la collaborazione di una squadra di calcio, la Fiorentina, e dell’amministrazione locale. Un’operazione, quella di Save The Children, che mira ad offrire ai più piccoli “un equo accesso ad opportunità culturali, di istruzione, ma anche sportive – sottolinea Raffaela Milano direttrice programmi Italia Save The Children - un modo per far emergere i loro talenti e sconfiggere l’esclusione”.

La preziosa rete territoriale

Un luogo di aggregazione il “Punto Luce” Save The Children, “forte anche e soprattutto – aggiunge la Milano - della rete territoriale che, a Prato come altrove in Italia, supporta e arricchisce l’attività del centro, con il lavoro delle piccole associazioni, ma anche delle amministrazioni locali. Ogni “Punto Luce”, sottolinea Save The Children, viene plasmato a seconda dei territori in cui nasce, con l’ottica di offrire risposte mirate a bisogni specifici. “Palermo è diverso dalla Locride, così come questi territori sono diversi da quello di Prato – conclude Raffaela Milano - dove la vera sfida è la multiculturalità: la città vede una folta comunità cinese, ma non solo. E’ una delle più eterogenee in questo senso e dunque si gioca in modo importanza una partita dell’accoglienza e dell’integrazione”.

Ascolta l’intervista a Raffaela Milano

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19 dicembre 2018, 11:58