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Copertina del primo numero della rivista Ekklesìa Copertina del primo numero della rivista Ekklesìa 

Nasce Ekklesìa, una rivista a servizio di chi si impegna nella Chiesa

Il Gruppo editoriale Città Nuova lancia una nuova rivista trimestrale rivolta a tutti gli animatori pastorali. Uno strumento di formazione e una fonte di ispirazione nella ricerca di vie nuove e adeguate per comunicare il Vangelo oggi

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Non è frequente di questi tempi, a causa della crisi nel settore, la notizia della nascita di un nuovo prodotto editoriale. Eppure Città Nuova editrice lancia proprio in questi giorni un nuovo progetto al servizio dell’impegno ecclesiale: si tratta di “Ekklesía. Sentieri di comunione e dialogo”. In formato digitale e cartaceo, si presenta come un invito ad impegnarsi, insieme, alla ricerca di vie e di linguaggi per condividere il Vangelo con le donne e gli uomini del nostro tempo.

Una rivista improntata al dialogo 

La rivista intende rivolgersi in particolare a operatori e animatori pastorali, membri delle famiglie carismatiche, persone impegnate in parrocchia o in diocesi, in movimenti ecclesiali o aggregazioni, come “fonte d’ispirazione, strumento di formazione, sussidio per l’azione”. Così il comunicato di Città Nuova. La rivista, a carattere trimestrale, annovera tra le sue firme il teologo Piero Coda, Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, Tiziana Longhitano sfp, il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo di L’Aquila, l’esegeta Gerard Rossé, Brendan Leahy, vescovo di Limerick (Irlanda), Jesús Morán, copresidente del Movimento dei Focolari da cui trae origine Città Nuova, l’esperto di vita consacrata Fabio Ciardi omi, Susana Nuin, colombiana esperta di comunicazioni, e ancora i teologi Callan Slipper, anglicano e Stefan Tobler, evangelico.

Dire il Vangelo all'uomo di oggi

Direttore di Ekklesìa è don Hubertus Blaumeiser che ai nostri microfoni spiega come dietro a questa iniziativa ci sia la necessità che il Vangelo diventi parola significativa anche per l'uomo contemporaneo: "E’ un dato di fatto - dice - come tante volte aveva già fatto notare Papa Benedetto XVI, che tanti concetti, tante realtà fondamentali del cristianesimo oggi non sono espressi nel linguaggio e nel pensiero del nostro tempo, e quindi sembra che il cristianesimo e la fede siano una realtà accanto alla realtà quotidiana. Urge coniugare profondamente fede e vita. E tutte le volte che questo avviene e lo vediamo in modo speciale anche nel campo dei nuovi movimenti, ma anche in varie iniziative di evangelizzazione in atto, ogni volta che questo avviene il cristianesimo mostra di nuovo la sua attualità, la sua parola che può contribuire a dare un’anima a questo nostro tempo, a rinnovare i rapporti tra le persone e quindi le comunità e, con il tempo, anche i grandi contesti sociali e istituzionali".( Ascolta l'intervista a don Hubertus Blaumeiser sul nuovo progetto)

Riflessioni, ma anche testimonianze di persone e comunità

La Chiesa vive aspetti positivi e stimolanti, accanto però a incoerenze, errori, peccati, e all’indifferenza o lontananza di tanti. In che modo gli autori di Ekklesìa intendono contribuire perché la Chiesa si faccia più credibile? "Di fatto, questo c’entra molto con la formula di questa rivista - risponde don Blaumeiser - che da un lato si impegna ad offrire elementi di riflessione e quindi una visione, ma dall'altro anche quelle che chiamiamo le “buone pratiche”. Le vie concrete cioè che si percorrono, a cui dedichiamo una sezione e, in un’altra sezione ancora, i “testimoni”: figure o anche comunità che hanno credibilità. Allo stesso tempo sappiamo che oggi ci sono tutti questi aspetti di criticità nel vissuto della Chiesa. La vediamo anche come una grande purificazione: se sappiamo viverla e sappiamo farne lo stimolo per tornare all’essenziale, proprio da questi dolori e da queste croci potrà nascere un nuovo inizio".

Il ritorno della Chiesa al radicalismo del Vangelo

Viviamo, ha sottolineato più volte Papa Francesco, non un’epoca di cambiamento ma un cambiamento d’epoca. Dal pluralismo religioso all’esperienza delle Chiese giovani emergenti, dal diffondersi di una cultura secolarizzata all’esplodere dei mezzi di comunicazione, la Chiesa si trova ad affrontare scenari inediti che sfidano la sua missione e la sua autocomprensione. Da qui l’esigenza di una riforma. "Che non significa semplice adattamento alle circostanze mutate  - si legge nel primo editoriale della rivista - ma discernere in esse la voce dello Spirito: quello che egli vuole dire alla Chiesa. Riforma che richiede cambiamenti strutturali e di mentalità, ma soprattutto domanda di ripartire da quella forma originaria che ci è data nel Cristo crocifisso e risorto ovvero dal radicalismo del suo Vangelo”.

La Chiesa, popolo di Dio che cammina insieme

E’ al servizio di questo percorso che si pone Ekklesìa, attraverso contributi di spiritualità, approfondimenti culturali e pastorali, esperienze positive in atto in Italia e nel mondo, testimonianze, notizie. Ogni numero avrà un focus dedicato a un particolare tema: "In un prossimo numero - ci dice  Hubertus Blaumeiservogliamo affrontare  ad esempio quella che ci sembra l’anima di una rifioritura della vita cristiana nel nostro tempo, una spiritualità cioè non centrata solamente nel singolo ma in una dimensione interpersonale. Papa Francesco ha usato in varie occasioni parole come: “mistica del vivere insieme”, “fraternità mistica”, da cui può nascere una nuova esperienza di Dio. Un altro tema è quello del camminare insieme di tutto il popolo di Dio, un altro ancora è quello delle 'croci' della Chiesa. Decisiva è certamente la scoperta che la Chiesa non è un’istituzione, ma la Chiesa siamo noi tutti, quello che il Papa chiama 'il santo popolo di Dio'. E la Chiesa – come ha detto ancora Francesco – la Chiesa è una storia d’amore".

 

 

 

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16 dicembre 2018, 09:00