Sud Sudan, il nuovo liceo dei Lasalliani per il futuro del paese
Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano
Il Sud Sudan è la nazione più giovane al mondo, indipendente solo dal 2011, dopo una lunga e sanguinosa guerra con il Sudan del Nord. Ma rischia di non avere futuro, finché solo il 5 per cento dei ragazzi, come è successo nel 2017, si iscrive alla scuola secondaria. Sono 80mila studenti, con un tasso di abbandono scolastico del 70%. Il paese è martoriato da una guerra civile iniziata nel 2013 e mancano infatti scuole, insegnanti qualificati e materiale didattico. Meno di un terzo della popolazione è scolarizzata (27%) e solo il 16% delle donne sa leggere e scrivere. Il 50% dei Sud Sudanesi vive al di sotto della soglia di povertà. La maggior parte degli insegnanti non sono preparati, sono sottopagati e non dispongono di strumenti didattici adeguati. A causa del conflitto, molti dei già insufficienti edifici scolastici sono stati distrutti o convertiti ad altri usi.
Avviata in aprile una prima classe per 26 ragazzi
In questa drammatica situazione educativa è impossibile formare i leader di domani e dare un futuro al paese. Per questo i Fratelli delle Scuole Cristiane, più conosciuti come Lasalliani, hanno scelto di celebrare il loro giubileo, in occasione dei 300 anni dalla morte del fondatore, san Giovanni Battista de La Salle, inaugurando nell’ aprile di quest’anno, a Rumbek, nello Stato dei Laghi, una classe media e superiore per ragazzi, insieme alle Suore di Loreto, che già nel 2006 hanno aperto una scuola secondaria per ragazze, che oggi educa 300 giovani sud sudanesi. La prima classe della nuova scuola secondaria La Salle conta oggi 26 studenti provenienti dalla Loreto School, che per i maschi ha un asilo e una scuola primaria, e dalle scuole pubbliche. Oggi, la scuola primaria delle Suore di Loreto conta 16 classi dal primo all’ottavo grado, secondo quanto previsto dal programma statale, con un totale di 905 alunni (610 alunni la mattina e 295 nel pomeriggio).
La gente di Rumbek ha donato il terreno
Ai fratelli provenienti dall’Egitto che hanno fatto i primi sondaggi per l’apertura della scuola, si è unito il sud sudanese fratel Joseph Alak, che è ora il direttore della nuova scuola. Fratel Bill Firman, membro della comunità La Salle a Rumbek, spiega a Pope che ora l’obiettivo è costruire una nuova scuola per ragazzi e ragazze. “Stiamo cercando di raccogliere fondi per realizzare la scuola a circa 4 km da quella di Loreto. La popolazione locale ci ha donato 48 ettari di terreno e abbiamo iniziato i primi lavori. Il prossimo anno ci saranno due classi, primo e secondo anno di scuola secondaria, e dopo un periodo di tempo, speriamo di raddoppiare ancoraâ€. Per assicurare un’istruzione continuativa e di qualità, i Fratelli sosterranno anche la formazione avanzata degli insegnanti di scuola secondaria. Grazie alle caratteristiche dell’approccio educativo Lasalliano, che comprende i diritti dei bambini, azioni di recupero da traumi e un’istruzione in grado di fornire agli studenti competenze mirate, “la scuola secondaria La Salle – ci dice fratel Firman - rappresenta un faro di speranza per i giovani e la comunitàâ€.
I Lasalliani chiedono aiuto per costruire la scuola
Nel Sud Sudan, prosegue il religioso lasalliano “l'educazione è la necessità più grande. Se la prossima generazione di leader del paese, sarà più istruita, ci saranno molte più prospettive per il Sud Sudan. La nostra missione, come Fratelli, è cercare di aiutare a portare una pace di lungo termine nel paese. Quella di Rumbek è la nostra scuola più nuova nel mondo, e lanciamo un appello, un appello per aiutarci a costruirla, per portare istruzione ai i ragazzi come già alle ragazze dello Stato dei Laghiâ€. La Fondazione De La Salle Solidarietà Internazionale si sta occupando di raccogliere i fondi per la costruzione della scuola. Tutte le informazioni sono sul sito
Senza istruzione superiore il Sud Sudan non ha futuro
L’attuale sistema scolastico secondario del Sud Sudan non funziona in modo efficace. Il bassissimo tasso di iscrizione alla scuola secondaria ha degli effetti profondamente negativi sul futuro economico e sociale del paese e aiuta a capire perché ci sono così pochi lavoratori sud sudanesi qualificati e formati in settori quali quello alberghiero, dell’edilizia o della contabilità. Il futuro del Sud Sudan dipende dal miglioramento degli standard educativi e da un impegno a lungo termine per formare i leader di domani. Senza studenti delle scuole secondarie, infatti, quali saranno gli insegnanti delle prossime generazioni del Sud Sudan?
Niente acqua potabile per la maggioranza degli abitanti
Per comprendere la drammatica situazione del Sud Sudan, basta sapere che circa l’80% dei sud sudanesi vive di agricoltura e allevamento di sussistenza, ma sebbene ci sia acqua a sufficienza nello Stato dei Laghi, la maggior parte delle persone non ha accesso all’acqua potabile. La contaminazione delle acque, inoltre, ha peggiorato una già precaria condizione sanitaria. Le strade sono sterrate e i fondi del governo dedicati allo sviluppo dei settori civili vengono ricollocati per fini militari, sempre a causa della guerra civile. I trasporti pubblici non esistono e il resto degli spostamenti è ridotto al minimo a causa delle condizioni stradali e, soprattutto, della mancanza di sicurezza. Nella stagione delle piogge poi, tra luglio e dicembre si ferma tutto.
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