Inclusione e accoglienza: quando la DZ岹à va oltre le differenze generazionali
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Un incontro speciale tra donne migranti, prevalentemente nigeriane, con il desiderio di imparare a gestire una casa, o avere un’opportunità di lavoro in un hotel o un ristorante, e signore anziane di Roma, a volte sole, e con tante cose ancora da insegnare. Si tratta del progetto “Inclusione” promosso da MSD Italia insieme alla Comunità di Sant’Egidio, che ha visto coinvolte circa 120 ragazze immigrate in un corso di specializzazione di economia domestica, in cui tra le insegnanti hanno avuto anche queste signore , che hanno voluto trasmettere alle giovani partecipanti, le loro conoscenze sulla cucina italiana e sulla gestione di una casa.
Uno scambio di energie tra generazioni diverse
“Questo progetto va avanti dal 2016 – spiega Nicoletta Luppi presidente di MSD Italia – Il modulo formativo prevedeva 78 ore di teoria e 42 di tirocinio pratico, che si è svolto presso abitazioni di persone anziane italiane, amiche della Comunità di Sant’Egidio, in una stimolante sinergia tra diverse generazioni. Durante questo periodo, sono nati anche rapporti di amicizia tra queste ragazze e le signore romane che le ospitavano. Io credo che sia stato prima di tutto uno scambio arricchente per entrambe, ma anche un’occasione preziosa che ha permesso a queste donne, per la maggior parte richiedenti asilo e rifugiate, di crearsi percorsi di inserimento lavorativo e di integrazione”.
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