“Il tuo sguardo illumina il mondo”: il nuovo libro di Susanna Tamaro
Eugenio Murrali - Città del Vaticano
“Tra tutti i libri che ho scritto questo è stato l’unico di cui, fin dall’inizio, conoscevo la fine”, afferma Susanna Tamaro, che descrive nel suo nuovo libro lo sguardo della poesia, così vicino allo sguardo di Dio. Questo sguardo l’autrice lo ha conosciuto negli occhi dell’amico poeta Pierluigi Cappello, scomparso prematuramente. Con quest’opera la narratrice mantiene una promessa: quella di scrivere un libro insieme all’amico, che, seppure non c’è più, continua in queste pagine a dialogare idealmente con lei.
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“Cos’è infatti l’amicizia se non un’attenzione paziente e amorosa alla vita dell’altro?”, si domanda Susanna Tamaro, secondo cui le amicizie si coltivano, mentre i rapporti si consumano. Nelle pagine emerge la cura profonda, il viaggio fianco a fianco nei territori dell’anima, dove la scrittrice e il poeta si sono incontrati, hanno condiviso la prossimità della morte, hanno imparato ad affrontarla con coraggio, per godere al meglio della vita.
Il coraggio della vita
L’opera della Tamaro è un inno al coraggio dell’esistenza, la storia di chi accetta e non fugge: “Noi non sappiamo più gestire la complessità umana. Non si può vivere se non si sa affrontare la morte”. Quello dell’autrice è l’invito ad accogliere anche le dimensioni più dolorose del proprio tempo umano, quelle da cui si preferirebbe fuggire. Il racconto si fa intimo nell’affrontare il tema della sindrome di Asperger che l’ha sempre accompagnata, anche quando non ne era consapevole. Nella malattia e nella diversità la narratrice e il poeta si sono riconosciuti e hanno capito l’importanza di amare se stessi per quel che si è.
La presenza di Dio
Nel libro leggiamo parole di grande amore per il Corpo eucaristico: “Che cos’è quel piccolo pezzo di pane se non una tenda? Lì l’eterno scende ad abbracciare il Tempo. E di questo abbraccio abbiamo tutti un estremo bisogno”. Questa presenza che dona all’autrice la capacità di un intatto stupore, la rende in grado di riconoscere ciò che davvero splende in un mondo dove “tutto brilla”, attraversa anche le pagine e rende quanto mai concreto il dialogo con l’amico scomparso.
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