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Nadia Murad Nadia Murad 

Premio Madre Teresa a Nadia Murad e al dottor Mukwege

Il Premio dell’Harmony Foundation è andato all’attivista yazida, simbolo delle violenze dell’Isis e al medico congolese Denis Mukwege, già vincitori del Nobel per la pace. Appello della Murad affinchè le migliaia di persone ancora in mano dei jihadisti siano liberate e aiutate nel cammino di recupero

In un mondo in cui vengono negati “i diritti delle donne, dei bambini e di quanti non possono difendersi da soli”, sono le persone come Nadia Murad che “possono spiegare il loro dolore a una più ampia platea globale”. È quanto ha affermato ad AsiaNews Abraham Mathai, presidente della Harmony Foundation, illustrando le ragioni che hanno spinto l’ente ad assegnare il Premio Madre Teresa 2018 all’attivista yazida Nadia Murad e al medico congolese Denis Mukwege, già assegnatari di recente del premio Nobel per la pace. “Ci congratuliamo con loro - aggiunge Mathai - sia per il Nobel che per il premio Madre Teresa”. La cerimonia di assegnazione dell’ambito riconoscimento giunto alla 14ma edizione e intitolato alla memoria della santa di Calcutta si è tenuto ieri a Mumbai. All’evento era presente la stessa Nadia Murad, che ha raccontato in prima persona la propria storia e ripercorso le violenze subite nei mesi in cui ha vissuto come schiava sessuale del sedicente Stato islamico, Is. Assente, invece, il dottor Mukwege per impegni presi in precedenza.

Impegno dell’ente contro abusi sessuali e violazioni su donne e bambini

Alla base della decisione, la lotta a tutto campo lanciata dalla Harmony Foundation - come spiega lo stesso presidente Abraham Mathai nel discorso introduttivo alla serata - contro “gli abusi sessuali e le violazioni ai danni di donne e bambini”. L’obiettivo è lanciare una “campagna di sensibilizzazione di massa” contro gli abusi, un tema di stretta attualità anche in India dove lo stupro (fonte Onu) è un grave problema “su scala nazionale”. Intervistato dall’Agenzia AsiaNews a margine dell’evento Abraham Mathai ricorda “la lotta coraggiosa” della Murad contro gli abusi e le violazioni perpetrati dai jihadisti dello Stato islamico. Egli elogia anche il lavoro del medico congolese Mukwege negli “interventi di ricostruzione delle vittime di stupro”. Il tema scelto per l’edizione 2018 del premio “Festeggiala, proteggila, rafforzala” ben si “adatta ai due vincitori”. La fondazione, conclude il presidente e co-fondatore, desidera un mondo “che protegge e rafforza ogni ragazza” attraverso un “cambio di mentalità” oggi “necessario”:

Il tragico racconto della Murad

Rivolgendosi alla platea in lingua curda, Nadia Murad ha tracciato gli eventi del 3 agosto 2014, quando la sua famiglia (in tutto 20 componenti) è finita “nelle mani dell’Isis” che aveva “invaso il mio villaggio, Kocho, nella regione del Sinjar”. “Abbiamo subito ogni tipo di tortura - prosegue - di paura, di terrore, di stupro, schiavitù sessuale e altri atti orribili e inimmaginabili”. “Mi hanno venduto otto volte - aggiunge - a otto persone di otto diverse nazionalità”. Come lei, anche bambine di 10 anni e meno hanno subito la stessa sorte, vittime di violenza sessuale e schiavitù, mentre “il governo irakeno e la comunità internazionale rimanevano in silenzio e facevano molto poco per aiutarci”. Murad ha infine ringraziato il governo della regione autonoma curda per il contributo essenziale nella liberazione e conclude sottolineando che “questo premio Madre Teresa parla al dolore di migliaia di persone che sono ancora sequestrate” e che devono essere liberate e aiutate nel cammino di recupero.

Lo scorso anno il premio a p. Tom Uzhunnalil rapito e liberato in Yemen

La Harmony Foundation è stata creata nell’ottobre del 2005 per diffondere le idee di pace, dialogo e aiuto alle comunità senza distinzione di religione, casta, credo, genere o etnia. Il suo scopo è quello di garantire a donne e bambini in ogni luogo di poter vivere liberi e in pace, liberi dalla paura e dal pericolo di abusi e violenze, di qualsiasi forma e natura. Negli anni il premio alla memoria della “Madre dei poveri” è stato conferito a vari individui e organizzazioni. Tra i destinatari delle precedenti edizioni, il Dalai Lama, Medici senza Frontiere e la Premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. Lo scorso anno se lo è aggiudicato padre Tom Uzhunnalil, il salesiano indiano rapito nello Yemen nel 2016 e liberato dopo oltre un anno di prigionia. (Nirmala Carvalho – AsiaNews)

 

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22 ottobre 2018, 12:34