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Migranti nei campi di detenzione in Libia Migranti nei campi di detenzione in Libia 

Libia nel caos: preoccupazione per rifugiati e popolazione

In Libia la situazione è fuori controllo. Proseguono da una settimana gli scontri tra milizie nei sobborghi della capitale libica. Il bilancio fornito dal ministero della Sanità è di oltre 50 morti

Elvira Ragosta - Città del Vaticano

La missione Onu in Libia ha convocato per oggi una riunione tra tutte le milizie coinvolte. Anche l’Unione Europea chiede la fine delle ostilità. Il governo italiano ha smentito a più voci un intervento nel Paese e nel pomeriggio il premier italiano Conte ha convocato un vertice su Libia e migranti. Intanto, cresce la preoccupazione per la situazione umanitaria, come conferma Mario Morcone, direttore del Cir, Consiglio italiano per i rifugiati, che a causa delle mancate condizioni di sicurezza nel Paese ha temporaneamente sospeso le attività di assistenza a Tripoli, ma che spera di poter tornare il prima possibile. “La situazione per migranti e rifugiati - afferma Morcone- è ulteriormente peggiorata e c’è il rischio che molti di loro restino intrappolati nei Centri già caratterizzati da carenza di servizi e assistenza”. Le preoccupazioni del Cir riguardano anche la popolazione libica. “Ci sono fasce di popolazione - aggiunge Morcone - in difficili condizioni si sopravvivenza sia per quanto riguarda la possibilità di acquistare beni e viveri di prima necessità, sia per assistenza sanitaria e istruzione scolastica”.

Ascolta l'intervista a Mario Morcone

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04 settembre 2018, 12:08