Giornalismo e fake news: regole per un’informazione corretta
Emiliano Sinopoli - Città del Vaticano
Il punto di partenza di questo contributo è che il giornalismo non è morto, a maggior ragione di fronte alle fake news: “e riuscirà a vincere questa sfida”, sottolinea Piero Damosso a Pope “e, in forme nuove, resisterà come fonte di conoscenza, dialogo, impegno civile, sociale, culturale”. Damosso è caporedattore centrale al Tg1, si occupa in particolare degli spazi del Tg1 nei programmi Unomattina e UnoMattina-Estate e delle edizioni del Tg1 del mattino, è curatore della rubrica Tg1 Dialogo. Ha insegnato per molti anni giornalismo in diverse università. È, inoltre, autore di biografie e saggi sulla comunicazione sulla storia del movimento cattolico e della Chiesa. Tra le sue pubblicazioni, nel 2005 ha curato il volume Speciale tv. La missione sociale della televisione (Carocci). Il libro, forte di uno storytelling ricco di esempi, riporta le preziose testimonianze di Ezio Mauro, Enrico Mentana e Mario Calabresi, intervistati dall’autore.
I fatti vincono sulle opinioni
Sollecitato, in particolare, dalla rivoluzione spirituale e “nella carne” di papa Francesco, Damosso affronta il tema del “fare notizia” fondandola sulla ricerca della verità, sul bene, sulla democrazia e sul giornalismo autentico, documentato e aperto all’amore di Dio nella realtà. Perché “nessuno di noi – ha affermato il giornalista - può fare a meno di un’informazione accurata, completa e verificata, per camminare nel nuovo giorno, consapevoli degli eventi e di una luce di speranza”.
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