Indonesia: Chiesa accanto alla popolazione colpita dal sisma
Amedeo Lomonaco ¨C Città del Vaticano
In Indonesia la situazione è drammatica. Secondo fonti locali il bilancio delle vittime, ancora provvisorio, è destinato ad aggravarsi. Interi villaggi sono rimasti senza elettricità. La protezione civile ha riferito che sono crollate più di 13 mila case. Diversi testimoni denunciano inoltre l¡¯assenza di adeguati piani di evacuazione. Si stima che più di 20 mila persone abbiano trovato riparo nei rifugi temporanei. Gli operatori di Oxfam, ong presente sull¡¯isola, hanno reso noto che sull¡¯isola manca l¡¯acqua potabile.
Rientrata l¡¯allerta tsunami
La scossa di domenica si aggiunge ad un altro terremoto che ha colpito l¡¯Indonesia, quello del 29 luglio. In quel caso sono morte 17 persone. A destare preoccupazione sono poi le numerose scosse di assestamento. Rientrata, invece, l¡¯allerta tsunami. Nel 2004, solo in Indonesia, sono morte più di 120 mila persone a causa di un devastante terremoto e dal conseguente tsunami. Questa nuova scossa ha portato, ancora una volta, dolore e angoscia. Papa Francesco lo scorso 6 agosto, in un , ha espresso il suo cordoglio e assicurato la propria ¡°vicinanza nella preghiera¡±.
L¡¯impegno della Caritas Indonesia
I cattolici in Indonesia sono una minoranza. Ma il loro contributo, anche in questi momenti così drammatici, è prezioso. La Chiesa è presente nelle aree colpite dalle scosse del 29 luglio e del 5 agosto, per coordinare i primi interventi. In particolare è presente sull¡¯isola di Lombok un team della diocesi di Denpasar. In questa prima fase, si stanno distribuendo kit igienici e pianificando progetti per la ricostruzione. Nell¡¯intervista di Francesca Merlo il responsabile dei progetti di Caritas Indonesia, Yohanes Baskoro, si sofferma sulla situazione sull¡¯isola di Lombok. Nelle aree colpite dal sisma ¨C rende noto - arriveranno nei prossimi giorni altri volontari. (Ascolta l¡¯intervista a Yohanes Baskoro sulla situazione in Indonesia)
R. ¨C In questo momento stiamo dando il nostro supporto e lo stiamo facendo dal giorno dopo la prima scossa del 29 luglio: i volontari distribuiscono intanto i kit igienici e portano i feriti negli ospedali più vicini per le prime cure. Ci è stato chiesto di fornire ulteriori kit igienici per 188 abitazioni dei villaggi delle zone più colpite. Abbiamo stimato che termineremo con la consegna dei kit nella seconda settimana di agosto, e mentre faremo questo inizieremo a provvedere agli aiuti per l¡¯ultima scossa. Per conto di Caritas Indonesia, la settimana prossima impegneremo altri volontari. Faremo anche le debite valutazioni dei danni.
L¡¯Indonesia è un Paese prevalentemente musulmano. Avete trovato difficoltà, in quanto organizzazione cattolica e considerando che i cristiani sono una minoranza?
R. ¨C Non abbiamo difficoltà nel consegnare gli aiuti umanitari: non usiamo mai il nome della Chiesa e portiamo il nostro aiuto non solo ai cattolici ma a tutte le comunità colpite dal sisma, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa o etnica.
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