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Migranti a maggio sulla nave Aquarius Migranti a maggio sulla nave Aquarius 

Migranti: svolta per Aquarius, la Spagna l’accoglie a Valencia

L’annuncio all’accoglienza nel porto di Valencia dal premier spagnolo Sanchez. Soddisfazione dell’Oim. Sull’emergenza, gli interventi del Centro Astalli e della Comunità di Sant’Egidio, le riflessioni del cardinale Montenegro e il tweet del cardinale Ravasi

Giada Aquilino - Città del Vaticano

“Abbandonare innocenti in mare non può mai considerarsi una strategia politica ma rimane inequivocabilmente una violazione dei diritti umani di cui saremo chiamati a rispondereâ€. Così padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, interviene con una nota sulla situazione dei 629 migranti soccorsi al largo della Libia e attualmente a bordo della nave Aquarius della ong Sos Mediterranee, coadiuvata da Medici Senza Frontiere: tra di loro, 134 bambini e 7 donne incinte. Ai microfoni di Elvira Ragosta, padre Ripamonti aveva già sottolineato come “il tema della solidarietà in Europa debba essere affrontato con urgenzaâ€, facendo in modo che ogni Stato membro “si prenda le proprie responsabilità†(Ascolta l’intervista a padre Camillo Ripamonti).

Spagna: Aquarius accolta nel porto di Valencia

Dopo il braccio di ferro tra Italia e Malta, la Spagna ha annunciato che l’imbarcazione Aquarius sarà accolta a Valencia. “E' nostro obbligo aiutare ad evitare una catastrofe umanitaria e offrire un porto sicuro a queste personeâ€, ha detto il neopremier socialista Pedro Sanchez. Soddisfazione per la decisione di Madrid è stata espressa dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che ha sottolineato come nel 2018 ci siano già stati 800 morti tra i migranti nel Mediterraneo. Da Milano, le dichiarazioni di Matteo Salvini, vicepremier, ministro dell'Interno e segretario della Lega, che parla di un “primo segnale†per un’Italia che sul fronte dell'accoglienza â€non può fare da solaâ€.

Mondo multietnico, multireligioso e multiculturale

L’inedita decisione di chiudere i porti italiani è stata “una sconfitta della politica†commenta con la stampa il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente di Caritas Italiana. “L'Europa - aggiunge il porporato - deve prendere atto che nessuno può fermare questi flussi, che sono epocali, e non è chiudendo porti e rimbalzandosi le responsabilità che si troverà una soluzioneâ€. È il momento, prosegue il cardinale Montenegro, di mettere “da parte gli egoismi e gli interessi di parte. E si deve preparare a un mondo multietnico, multireligioso e multiculturale, e non a chiudere porte e finestreâ€. Stamattina, traendo spunto dal Vangelo di Matteo, il cardinale Gianfranco Ravasi, aveva scritto su Twitter: “Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43) #Aquariusâ€.

Priorità umana e cristiana

La Comunità di Sant’Egidio ha intanto fatto appello all’Italia perché resti “ancorata ai principii di umanità che sono nella sua tradizione, a partire dal dovere di salvare le vite umane in pericolo, così come ha fatto negli ultimi anni di fronte ad una delle più grandi tragedie di inizio millennio: la morte in mare e nel deserto africano di migliaia di persone, tra cui molti bambini, in fuga dal Sud del mondo verso l’Europaâ€. Il portavoce della Comunità di Sant’Egidio Roberto Zuccolini, nell’intervista di Delphine Allaire, sottolinea come il salvataggio di vite sia “una priorità umana e cristianaâ€: “il grande fenomeno dell’immigrazione va affrontato con saggezzaâ€, aggiunge: non si può fermare da solo perché “ci sono delle cause precise che lo originanoâ€, quindi è auspicabile pensare a soluzioni “concreteâ€, come ad esempio “la riapertura di ingressi regolari per domande di lavoroâ€, dalle badanti ai lavoratori agricoli (Ascolta l’intervista a Roberto Zuccolini).

(Ultimo aggiornamento: lunedì 11 giugno 2018, ore 18.53)

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11 giugno 2018, 16:29