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Donna yemenita, nel contesto degli aiuti Wfp contro la carestia (foto Wfp) Donna yemenita, nel contesto degli aiuti Wfp contro la carestia (foto Wfp) 

Yemen: Wfp, sofferenza e fame mai viste prima

Il World Food Programme dell’Onu lancia l’allarme per 18 milioni di yemeniti che hanno bisogno di assistenza alimentare

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Lo Yemen, a tre anni dall’acuirsi del conflitto, nel marzo 2015, conosce una catastrofe umanitaria con “sofferenza e fame a livelli mai visti prima”. È l’allarme lanciato dal World Food Programme (Wfp) in occasione della Conferenza dei Paesi donatori, svoltasi ieri a Ginevra e conclusasi con l’impegno di circa 40 Stati e organizzazioni a fornire oltre 2 miliardi di dollari per finanziare gli aiuti umanitari in Yemen nel 2018. Dall’intervento della coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti contro i ribelli sciiti Houthi, che nel dicembre scorso hanno ucciso il presidente Ali Abdullah Saleh, lo Yemen continua a essere un Paese profondamente instabile: circa 18 milioni di persone - oltre il 60 per cento della popolazione - hanno bisogno di assistenza alimentare, secondo l’Onu.

Fame estrema per 8 milioni di persone

“Come in altri Paesi del mondo in cui il Wfp opera, vediamo che è il conflitto quello che obbliga le persone a lasciare le case, i campi, che turba i mercati e gli altri processi dell’economia”, spiega Frances Kennedy, portavoce del World Food Programme. “In Yemen - prosegue - sono ormai 3 anni che c’è questo conflitto e abbiamo notato che, più o meno, ogni anno c’è almeno un milione di persone in più sull’orlo della carestia. E questo per un Paese che era già il più povero del bacino del Medio Oriente. Quindi far finire il conflitto è fondamentale per dare una soluzione a questa crisi alimentare: in un Paese con 29 milioni di abitanti ci sono 8 milioni di persone in fame estrema, dipendenti totalmente dall’assistenza esterna, e ci sono 18 milioni di persone che sono in situazione meno grave ma molto precaria”, mette il luce Frances Kennedy.

Emergenza per bambini e mamme

L’agenzia delle Nazioni Unite sottolinea poi che è a rischio il potenziale di un’intera generazione: versano in stato di malnutrizione quasi 3 milioni di bambini e di donne incinte e che allattano. “Il Wfp - aggiunge la portavoce - cerca di fornire aiuto ai bambini al di sotto dei 2 anni e al di sotto dei 5 anni. Non soltanto perché sono più deboli e c’è il rischio che si ammalino - ricordiamo che c’è il colera - ma da un punto di vista nutrizionale e dello sviluppo quella è la fase in cui se un bambino non viene nutrito bene c’è il rischio di danni irreversibili. È poi importante anche un aiuto alle mamme, alle donne incinte, in gravidanza, che allattano: a loro forniamo un’assistenza di prodotti specifici”.

La denuncia Unicef e l’impegno Wfp

Proprio quando l’Unicef ha denunciato che un attacco nella città di Hodeida, nella parte occidentale dello Yemen, ha ucciso diversi bambini, risuonano le parole di Papa Francesco a Pasqua, quando nel  ha invocato “frutti di riconciliazione” anche per lo Yemen. Nel Paese rimane intanto critica pure la situazione educativa. Circa il 21 per cento di tutte le scuole primarie e secondarie sono state chiuse, impedendo a quasi 2 milioni di bambini di ricevere un’istruzione. Nel corso di quest’anno, il Wfp rafforzerà il proprio programma di alimentazione scolastica a sostegno di oltre mezzo milione di bambini. L’appello dell’agenzia dell’Onu ai Paesi sostenitori è duplice: di “continuare” nel loro impegno finanziario e al contempo di proseguire la “pressione politica sulle varie parti di questo conflitto per farlo cessare”.

Ascolta e scarica l'intervista a Frances Kennedy

 

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04 aprile 2018, 14:18