Vescovi Usa: come M.L. King testimoni della non-violenza
Roberta Barbi – Città del Vaticano
“Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. È con le parole del Vangelo di Giovanni che la Conferenza episcopale degli Stati Uniti esordisce nella sua dichiarazione in ricordo del reverendo Martin Luther King, ucciso 50 anni fa a Memphis, Stato del Tennessee, dove si trovava per supportare una manifestazione di lavoratori afroamericani del settore sanitario, sfruttati e sottopagati. “In questo giorno in cui riflettiamo sulla sua vita e sul suo lavoro – scrivono i vescovi – dobbiamo domandare a noi stessi se stiamo facendo tutto il possibile per costruire quella cultura di amore, rispetto e pace a cui il Vangelo ci chiama”.
La sua priorità: fare la volontà del Signore
“Questo anniversario ci dona un’importante occasione di riflessione sull’ispirazione non-violenta di Martin Luther King, che il pastore non abbandonò mai, neppure nei momenti più bui, caratterizzati dalla violenza e dalle minacce – aggiungono i presuli - nel suo ultimo discorso, la sera prima dell’assassinio, parlò delle minacce di morte che aveva ricevuto, e pur augurandosi di avere una vita lunga e piena di amore, affermò che la cosa più importante era per lui desiderare che fosse fatta la volontà del Signore”.
Papa Francesco come M.L.King: fede ci invita a essere coraggiosi
“La nostra fede ci invita a essere coraggiosi, a rischiare qualcosa di noi stessi per la dignità del nostro prossimo, che è fatto a immagine di Dio – prosegue il messaggio – Papa Francesco ci ricorda spesso come non si debba rimanere a guardare davanti al male, o nelle situazioni di estremo disagio, ma bisogna invece agire, anche se significa mettersi in pericolo in prima persona”. “Il modo migliore per onorare la memoria del reverendo King e di preservare la sua eredità – concludono i vescovi – è rinnovare davanti al Signore, oggi e sempre, il nostro impegno a fare la Sua volontà, ovunque essa ci porti nella causa di promozione della giustizia”.
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