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Settimana mondiale delle vaccinazioni Settimana mondiale delle vaccinazioni 

Milioni di bambini ancora senza vaccini: l'appello di Unicef

Inizia oggi la Settimana Mondiale delle Vaccinazioni, Istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità allo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema. Nonostante ciò, più di un milione di bambini ancora muore per malattie prevenibili con un vaccino

Luisa Urbani – Città del Vaticano

La Settimana mondiale delle Vaccinazioni, celebrata ogni anno nell'ultima settimana di aprile, mira a mettere in evidenza l'azione collettiva necessaria per garantire che ogni persona sia protetta dalle malattie prevenibili con il vaccino. Il tema di quest'anno “Protected Together, #VaccinesWork” incoraggia le persone ad andare oltre nei loro sforzi per aumentare la copertura della vaccinazione. Sebbene nel corso degli anni siano stati raggiunti risultati positivi, sono ancora molte le persone, soprattutto bambini, che muoiono per non aver ricevuto i vaccini necessari. A denunciare il problema è l’Unicef.

I vaccini raccontano storie di successo

“Vaccinarsi è fondamentale. Lo dimostrano i fatti stessi: grazie alle vaccinazioni il vaiolo è stato eradicato dopo 170 anni e si sta quasi raggiungendo lo stesso risultato per la polio” evidenzia Giacomo Guerrera, presidente di Unicef Italia. Nel 1988, nel mondo si registravano circa 350.000 casi di polio l'anno. Da allora, oltre 2,5 miliardi di bimbi sono stati vaccinati contro la malattia. Oggi, si è più che mai vicini all’eradicazione della polio, con solo 22 casi in 2 Paesi l'anno scorso. Inoltre grazie ai vaccini, il tetano materno e neonatale, che è estremamente letale tra i neonati, è stato eliminato in quasi tutti i Paesi. Infine, l’Unicef sottolinea come tra il 2000 e il 2016 siano state salvate le vite di circa 20 milioni di bambini attraverso vaccinazioni contro il morbillo.

Oltre un milione di morti che potrebbero essere evitate

Nonostante i passi avanti che sono stati fatti e le sempre più frequenti campagne di sensibilizzazione, ancora milioni di persone muoiono a causa di malattie prevedibili con un vaccino. L’Unicef ricorda che nel 2016 un numero stimato di 1,4 milioni di bambini sotto i cinque anni sono morti. “A livello globale – spiega Guerrera - 1 bimbo su 7, cioè oltre 19 milioni, non ha ricevuto le vaccinazioni di routine, compresi 13 milioni che non sono mai stati vaccinati, esponendo loro stessi e le loro comunità al rischio di malattie e morte”.

I Paesi più colpiti

Due terzi dei bambini che non ricevono vaccini vivono in nazioni in condizioni difficili o colpiti da conflitto. Nel 2016, la metà dei bimbi non vaccinati risiedeva in 6 Paesi: Nigeria (18%), India (15%), Pakistan (7%); Indonesia (5%); Etiopia (4%) e Repubblica Democratica del Congo (3%). “Passi indietro si sono compiuti in Siria dove, a causa della guerra, tra il 2010 e il 2016 è avvenuto il più grande declino del numero di vaccinati” racconta il presidente dell’Unicef. Un trend negativo si è registrato anche in Ucraina dove la copertura è diminuita di 33 punti. “In Paesi dove c’è benessere, come l’Ucraina, la diminuzione del numero di persone vaccinate è imputabile alla poca conoscenza e alla disinformazione che la popolazione ha sul tema. Spesso si crede che non sono i vaccini a prevenire le malattie”.

Le malattie più diffuse

Morbillo, tetano, pertosse, polmonite e difterite. Sono queste le patologie più comuni contro le quali si sta combattendo da anni. Nel 2016, è stato stimato che circa l'86% dei bambini con meno di 1 un anno di età era completamente vaccinato contro difterite, tetano e pertosse, rispetto al 52% circa 30 anni fa. Nonostante ciò la difterite sta tornando. “Il diffondersi della differite – spiega Guerrera – è legato ai flussi migratori. Per questo motivo è importante sottolineare che quando si interviene in un Paese lo si fa a vantaggio di tutti gli altri. È importante intervenire nelle nazioni di origine per salvaguardare anche quelle di destinazione”.

I progressi negli ultimi anni

“Il trend degli ultimi anni è sicuramente positivo. Anche in Siria, nonostante tutto, c’è molta disponibilità da parte di tutti ad accogliere le campagne di sensibilizzazione e a far vaccinare i più piccoli” testimonia il presidente dell’Unicef. In un certo numero di nazioni quindi, è avvenuto un significativo aumento nel numero di bambini vaccinati dal 2010, come in India, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo. “Progressi si sono registrati anche nel nostro Paese”, racconta Giacomo Guerrera. Secondo il presidente dell’Unicef la crescente sensibilizzazione sul tema si è registrata grazie all’azione congiunta del mondo politico, del legislatore e dei media.

Ascolta l'intervista a Giacomo Guerrera

 


 

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24 aprile 2018, 13:49