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2017.12.5 Eusebio Francesco Chini - Viva Kino 2017.12.5 Eusebio Francesco Chini - Viva Kino  

"Viva Padre Kino": documentario sul gesuita "padre fondatore dell'Arizona"

Presentato il documentario di Lia Beltrami sul gesuita Eusebio Francesco Chini missionario nel 1.600 fra Arizona e Bassa California

di Debora Donnini

"Ho visto per la prima volta la statua di padre Kino a Washington, nella Hall dove sono le statue dei padri fondatori. Ho visto un gesuita, italiano-tirolese riconosciuto come padre fondatore dell'Arizona e mi sono detta: "ma come, non so niente di questa storia?". Così la regista Lia Beltrami racconta la nascita del lungometraggio "Viva Padre Kino! Attraverso deserti e frontiere fra Messico e Stati Uniti", presentato questa sera in antemprima presso Palazzo Pio. Il documentario, che sarà trasmesso da Tv2000, è stato realizzato da Aurora Vision con il patrocinio  del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Alla presentazione anche mons. Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento.  

Una vita dedicata a Dio e agli indiani nativi. Eusebio Francesco Chini nasce nel 1645 in Val di Non e viene inviato in Messico come missionario. Geografo, cartografo, esploratore, è stato il primo a definire la California come penisola, dove non solo ha portato il frumento, ma anche inventato la struttura dei ranch portandola dagli allevamenti alpini. La sua storia viene raccontata con i volti e le esperienze di coloro che abitano quelle terre segnate dall'amore di padre Kino. 

"Si va dalla devozione più folkloristica-popolare all'acqua o alle gomme che portano il nome di Kino fino a chi fa dei pellegrinaggi a cavallo facendo le migliaia di chilometri che ha fatto a cavallo, alla fine del 1.600, padre Kino", spiega la regista nella nostra intervista, facendo riferimento anche, dove c'è la frontiera, ai tanti centri di accoglienza dedicati proprio a padre Kino.

Centrale nel documentario il ruolo di padre Kino per i nativi. "Ha portato evangelizzazione, sviluppo, è stato il primo a difendere i nativi, a fare sì che non venissero ritenuti schiavi"- prosegue Lia Beltrami - "ha portato un sistema economico che ha permesso non più un unico raccolto all'anno  - e poi il resto dell'anno morire di fame - ma una sussistenza che è diventata la struttura dei ranch. E poi ha fatto capire a fondo che c'è l'umanità, un popolo unico, ed è quello che la figura di padre Kino sta facendo realmente in tutta quella regione di confine così martoriata". 

In queste terre padre Kino fondò le prime missioni, percorrendo a cavallo migliaia di chilometri, spesso nel deserto, ma sempre portando quella speranza che fu il "motore" della sua missione. 

Ascolta l'intervista alla regista Lia Beltrami

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05 dicembre 2017, 20:15