Il Giubileo sulle orme di Papa Luciani
Alvise Sperandio – Belluno
Tre itinerari intitolati: “Dalle Dolomiti alla Cattedra di Pietro”; “Il Papa delle Dolomiti” e “Il Giubileo dei Pontefici”. Il Musal e la Fondazione Fondazione Papa Luciani Onlus per il Giubileo 2025 propone tre cammini e una mostra itinerante per vivere l'Anno Santo della speranza con il beato Giovanni Paolo I, Papa “di breve, intenso, splendido pontificato”, come recita la targa commemorativa apposta sopra il fonte battesimale della chiesa del suo paese natale, Canale d'Agordo, sulle montagne bellunesi. “Se con “Dalle Dolomiti alla Cattedra di Pietro” e “Il Papa delle Dolomiti” i protagonisti saranno i paesi, le città ei santuari cari a Luciani, con “Il Giubileo dei Pontefici” sarà invece possibile visitare anche i luoghi degli altri quattro papi italiani che hanno guidato la Chiesa nel 19.mo secolo”, sottolinea Loris Serafini, direttore del Musal - Museo Albino Luciani.
Un viaggio ripercorrendo la vita di Luciani
“Dalle Dolomiti alla Cattedra di Pietro” è la proposta per chi intende rivivere le tappe fondamentali della vita di Papa Luciani: si parte infatti da Canale d'Agordo, paese dove nacque il 17 ottobre 1912, passando poi per tutti quei luoghi che segnarono la sua missione nella Chiesa, “guidata dalla Provvidenza”, come scrive il cardinale Pietro Parolin, presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I e segretario di Stato, nella prefazione comune alle tre guide. “Provvidenza - si legge - che portò Albino Luciani ad accettare di scalare vette che non aveva previsto, né voluto, a ricoprire ruoli di servizio e di responsabilità ai quali mai aveva aspirato, cercando sempre piuttosto l'ultimo posto”. Ecco quindi le tappe di Feltre, sede del seminario della diocesi di Belluno, Belluno città e Agordo, prima di raggiungere Vittorio Veneto, dove fu vescovo, e Venezia che guidò per 9 anni come patriarca e da cardinale. E infine Roma e Città del Vaticano: qui Luciani venne eletto Papa il 26 agosto 1978 e visse i suoi ultimi giorni fino al 28 settembre, quando si spese dopo appena 34 giorni di pontificato. Al centro della seconda proposta “Il Papa delle Dolomiti”, sono i santuari legati al beato papa Giovanni Paolo I: “Ripercorreremo insieme il cammino che Papa Luciani ha intrapreso, sin da piccolo, visitando e soggiornando nei luoghi di fede delle sue amate Dolomiti”, sottolinea Loris Serafini elencando le tappe previste: Canale d'Agordo (Belluno), Pietralba (Bolzano), San Romedio (Trento), Pinè (Trento), Trento città e Bressanone (Bolzano). “Luoghi, incontri e temi diversi, ma densi di spiritualità, che incantano i pellegrini tra gli abeti e le rocce dolomitiche a cui il beato Giovanni Paolo I era legato”, spiega il cardinale Parolin, sottolineando che si tratta di “un contributo significativo per conoscere meglio la spiritualità mariana delle Dolomiti di Papa Luciani”.
In memoria dei Papi italiani del Novecento
Il terzo itinerario proposto si intitola “Il Giubileo dei Pontefici ” e coinvolge due regioni, il Veneto e la Lombardia. Un percorso che porterà i pellegrini nei paesi nativi dei Papi italiani del Novecento: da Riese Pio X (Treviso), dove nacque Giuseppe Melchiorre Sarto - San Pio X, il primo Papa moderno; fino a Canale d'Agordo (Belluno), paese natale di Albino Luciani - Giovanni Paolo I. Sono invece in Lombardia le altre tappe di questo itinerario: Desio (Monza – Brianza) con Pio XI; Sotto il Monte (Bergamo), con San Giovanni XXIII; e Concesio (Brescia), paese dove venne alla luce San Paolo VI. Un itinerario che permetterà a tutti di visitare questi piccoli centri della provincia italiana dove nacquero e vissero i loro primi anni cinque importanti Pontefici del secolo scorso. Scrive, ancora, nella prefazione il cardinale Parolin: “È bello vedere come i cinque luoghi natali di questi Pontefici si siano uniti per promuovere insieme la figura dei loro figli più illustri. Tutti e cinque, in qualche forma, hanno puro condiviso le sofferenze di una o di entrambe le devastanti guerre mondiali del secolo scorso. Alcuni hanno cercato di prevenirle, come Pio X o Pio XI; altri hanno operato per alleviare le conseguenze, Angelo Roncalli, Giovanni Battista Montini e Albino Luciani. Tutti sono stati operatori di pace secondo il 痴补苍驳别濒辞”.
Dall'amore per la montagna all'incontro con Ratzinger
Nella prefazione il cardinale Parolin ricorda che il beato Giovanni Paolo I “fin da piccolo, era stato abituato dai nonni e dai genitori a compiere a piedi lunghi pellegrinaggi ai luoghi mariani più cari alle genti di montagna. Tra questi sicuramente egli era legato al Santuario della Madonna di Pietralba-Weissenstein, nel Sudtirolo, e ai Santuari della Madonna di Pinè e di San Romedio, nel Trentino”. Infine, ricorda ancora il cardinale Parolin, tra i luoghi più significativi che legano Albino Luciani alle Dolomiti del Trentino-Alto Adige non si può tralasciare il celebre primo incontro, avvenuto in seminario all'inizio di agosto del 1977, con l'allora neo arcivescovo di Monaco-Frisinga Josef Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI. “Benedetto XVI fu l'unico Papa emerito ad aver testimoniato in un processo di canonizzazione, quello del suo predecessore Giovanni Paolo I”, osserva il porporato. “Il Giubileo – conclude Parolin - è un'occasione importante per avvicinare i pellegrini alla bella figura e agli insegnamenti di questo Papa beato, il valore del cui pontificato “è inversamente proporzionale alla sua durata”, come felicemente disse di lui il suo successore San Giovanni Paolo II.
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