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Uno dei bambini giunti da Gaza e assistiti in varie strutture sanitarie italiane Uno dei bambini giunti da Gaza e assistiti in varie strutture sanitarie italiane  (ANSA)

Gaza, giunti a Ciampino 14 piccoli malati oncologici: saranno assistiti in Italia

Il vicario della Custodia francescana di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas, descrive l'arrivo allo scalo romano dei giovanissimi pazienti provenienti dalla Striscia: gratitudine e preoccupazione, sono bambini che hanno diritto a un progetto di vita pensato e voluto per il loro futuro

di Ibrahim Faltas

In questi giorni difficili un nuovo e concreto gesto di solidarietà ci aiuta a sperare! Dopo tanti mesi e grazie alla tregua in atto, l¡¯Italia giovedì sera 13 febbraio ha accolto 14 bambini di Gaza gravemente ammalati e i loro accompagnatori. Non è facile affrontare il trasferimento di pazienti bisognosi di cure, diventa veramente complesso trasferire bambini con patologie oncologiche. Ho avuto occasione di essere presente all¡¯arrivo dell¡¯aereo dell¡¯Aeronautica militare italiana a Ciampino e di poter accogliere i bambini e i loro accompagnatori insieme ai ministri italiani Antonio Tajani e Anna Maria Bernini, al rettore della Sapienza Università di Roma, al dottor Ramzi Khoury, presidente dell¡¯Alto comitato presidenziale per gli affari delle Chiese in Palestina. 

Sentimenti diversi si sovrappongono: gioia e tristezza, gratitudine e preoccupazione. La gioia nasce al pensiero di poter accogliere, curare e salvare bambini, la tristezza si presenta perché queste creature, rese fragili da malattie devastanti, hanno sofferto per la guerra intorno a loro che ha impedito le cure vitali. La gratitudine è grande per l¡¯impegno del governo e del popolo italiano: ho visto e toccato la commozione e la generosità di tutti.  Sono preoccupato, siamo tutti preoccupati per l¡¯immediato futuro. Il trasferimento degli ammalati di Gaza era stato bloccato da mesi di guerra che ha impedito di fare entrare ogni genere di aiuto e  di far uscire chi aveva bisogno di aiuto. Non voglio pensare a cosa potrebbe succedere se la guerra dovesse riprendere il suo percorso di morte e distruzione.

A questi sentimenti si unisce la certezza che il lavoro personale e professionale dei soccorritori viene ricompensato dai sorrisi riconoscenti di chi è stato accolto. Accogliere i bambini, i loro diritti, le loro necessità è il più alto senso di civiltà che un popolo può esprimere. 

Aiuti e cure sono la vita per questi bambini che hanno anche diritto ad un progetto di vita pensato e voluto per il loro futuro. Dobbiamo restituire ai bambini quello che la guerra ha rubato loro: il diritto alla vita, alla salute, all¡¯istruzione, al gioco.

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14 febbraio 2025, 15:27