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La Fraterna Domus di Sacrofano La Fraterna Domus di Sacrofano

Premio “Vivos Amores” per i 50 anni di Fraterna Domus, il cardinale Parolin tra i premiati

Il vicario per la Diocesi di Roma ha celebrato la Messa solenne per il Giubileo d’oro dell’opera inaugurata da don Francesco Bisinella e, a seguire, ha consegnato il riconoscimento a otto personalità che si sono distinte per l’impegno nei confronti del prossimo. Tra loro, oltre al segretario di Stato, anche il cardinale Marchetto

Alvise Sperandio - Roma

La Fraterna Domus di Roma, a Sacrofano, celebra i suoi primi cinquant'anni, ricorda il fondatore don Francesco Bisinella a diciannove dalla morte e consegna il premio Vivos Amores a otto persone che si sono distinte per l’impegno nei confronti del prossimo. Tra queste, anche il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che non ha potuto essere presente per il ritiro ma ha inviato il suo saluto e la sua benedizione. A consegnare i riconoscimenti, di fronte a una platea nutrita nella grande chiesa a forma circolare del complesso religioso, è stato il cardinale vicario per la Diocesi di Roma, Baldassare Reina, che prima ha celebrato la Messa della domenica.

Il cardinale vicario Reina consegna il premio "Vivos Amores"
Il cardinale vicario Reina consegna il premio "Vivos Amores"

La “Casa del pane” tra assistenza, accoglienza e spiritualità

Alla festa hanno partecipato diverse autorità e centinaia di persone giunte da tutta Italia. In apertura della messa, suor Maria Teresa Scanavacca, una delle sorelle responsabili, ha pronunciato il suo indirizzo di saluto ringraziando il vicario Reina: “Il cammino percorso con tanto entusiasmo e sacrificio assieme a tantissimi di voi, sorelle, volontari e amici, ci dà la gioia e la consolazione che quando si opera per il Signore non si perde ma si centuplica. La nostra gratitudine è nella salvezza e nella certezza che il Signore ci ama e cammino al nostro fianco. Abbiamo lavorato tanto, noi sorelle, con tanti di voi per la chiesa, nella chiesa e con la chiesa, come ci ha insegnato il nostro fondatore che ci ha trasmesso una fede incrollabile in Dio e ci ha affidato un edificio speciale: una chiesa che sia il cuore della casa dove l’ospite potesse riscoprire Dio e dove tutto, ambiente e persone, potesse essere testimonianza di gioia e pace che il vivere per e con Cristo dona. Questa meta diventi motivo di forza ed entusiasmo per vivere la nostra vita cristiana”.

Don Bisinella, nato il 4 aprile 1927a Bassano del Grappa e morto l’11 febbraio 2006 a Roma, ha incarnato questo valore come un uomo del sorriso, semplice; uomo dell’incontro di grande umiltà, di profonda determinazione; un grande protagonista nella carità, che ha creato l’opera di Fraterna Domus, con il gruppo delle sorelle, dei volontari, degli amici. La Fraterna Domus di Sacrofano è stata chiamata “la piccola Betlemme” o la “casa del pane” in quanto l’opera si inserisce nella luce della Famiglia di Nazareth, seguendo l’insegnamento e il magistero di Papa Francesco, faro per l’azione di ogni giorno nei vari ambiti d’impegno: dall’accoglienza all’assistenza fino alla spiritualità. Da 50 anni la struttura accoglie pellegrini che visitano Roma, ma è anche centro internazionale per i congressi, con uno stile che vuole riportare alla semplicità domestica, familiare. È, inoltre, casa di riposo per religiosi e luogo di meditazione apprezzato da tanti Paesi del mondo. Una delle ultime attività aperte da questa operosa realtà è la Cattedra dell’Accoglienza, per costruire un futuro planetario di fraternità tra speranza, il tema del Giubileo, e accoglienza, la cifra dell’opera. Il luogo è ideale anche per accogliere situazioni di fragilità, per esplorare la bellezza della relazione dell’incontro.

Il cardinale Reina: “Prendete il largo, coraggio e fedeltà”

Nell’omelia della Messa animata dal coro Musica Insieme, il cardinale Reina ha proposto un collegamento tra il Vangelo della domenica (“Pietro va, d’ora in poi sarai pescatore di uomini”) e il cinquantesimo della Fraterna Domus. “Grazie al Signore per quanto ha operato in questo luogo in questi 50 anni. Pensiamo a quante persone hanno lavorato, sono passati di qui, magari anche versando una lacrima. La parola di Dio arriva sempre in modo puntuale. A colpire è il mistero di Dio che chiama. Il Signore ci invita a prendere il largo: Dio chiama sempre. L’iniziativa di padre Francesco ha permesso di realizzare quest’opera che ha permesso a tantissimi di trovare respiro, pace e serenità, di sentirsi accolti”. Reina ha sottolineato come “Dio ci chiama sempre a opere che sembrano al di sopra delle nostre forze, ci sembrano straordinariamente grandi e noi ci sentiamo piccoli. E Lui ci chiede di fidarci della sua fedeltà, non della nostra intelligenza: ci chiede disponibilità come Isaia, l’umiltà come Paolo, il coraggio, l’audacia come Pietro”. Richiamando le parole di suor Maria Teresa, il vicario per Roma ha aggiunto: “Il passato, è stato detto, è stato segnato da entusiasmo e sacrificio. Se tutto questo è stato realizzato è perché c’è l’impronta di Dio, perché Lui l’ha voluto. C’è un intreccio tra il nostro impegno, la nostra fatica e la grazia di Dio che ci sostiene e ci lancia in avanti, ci dà forza e ci sospinge, ci porta a giocare non al ribasso ma sempre più in alto e superare quell’asticella che noi essere umani mettiamo con le nostre forze. Chiediamo che il Signore segni il futuro con coraggio e fiducia. Il Signore ci invita: prendete il largo, abbiate l’orizzonte di Dio, il suo respiro, tenete davanti il regno di Dio e non il calcolo umano. Coraggio e fedeltà: prendiamo il largo perché Colui che ci ha chiamato è fedele e realizzerà le sue promesse. Non facciamoci condizionare dai nostri limiti, fallimenti, peccati che pure ci sono: il Signore mentre ci chiama, ci cambia. Chissà quanti mettendo piede qui alla Fraterna Domus hanno dato inizio a un cambiamento. Rendiamo lode al Signore per tutto quello che ha operato e chiediamogli che continui a proteggere e benedire questa opera per come Lui vorrà, per i Suoi progetti”.

Un'altra immagine della premiazione
Un'altra immagine della premiazione

“Vivos Amores”: un angelo stilizzato a otto personalità

Dopo la messa, il cardinale Reina ha consegnato il premio – rappresentante un angelo stilizzato, a voler simboleggiare coloro che soni angeli per le loro comunità di riferimento – agli otto profili selezionati da un’apposita commissione. I premiati sono stati i seguenti, in ordine di chiamata, con le relative motivazioni:

- il maestro Renzo Simonetto, per la sezione musica: uno dei volti più amati in Italia della polifonia sacra, fondatore di diversi cori, da 50 anni trasmette in musica i valori cristiani. Tiene corsi per giovani talenti. Con modestia e semplicità vive la musica collaborando a progetti di ispirazione religiosa liturgica e paraliturgici. Sposato con la signora Miriam; ha due figli, Massimiliano e Alessia.

- Enzo Darida, per la condivisione fraterna 2025: imprenditore, un uomo che con grande determinazione e impegno si è costruito da solo, assicurando per sé e la sua famiglia una solida realtà imprenditoriale. Sposato con la signora Paola; ha due figli, Alessandro e Carmelo. Vive a Sacrofano e fin dal 1975 è stato uno dei primi amici di Don Francesco Bisinella. Insieme al Sindaco Francesco Lozzi ha seguito e fortemente voluto l’apertura del primo centro diurno per anziani; benefattore dell’opera è persona schiva e riservata, sempre sorridente. Di grande premura e delicatezza, ha restaurato la Cappella della comunità con le sue mani, per creare il luogo dove “spezzare la parola e il pane”.

- Sandro Pilastro, per oltre l’età 2025: imprenditore edile, vicentino, di Thiene, sposato con la signora Giuliana; ha quatto figli, Massimo, Paolo, Dorotea e Vito. È stato uno dei primi collaboratori a Thiene al Santuario Madonna dell’Olmo, una delle prime opere di Don Francesco per l’asilo infantile; volontario instancabile guidava il pulmino. Ha restaurato la seconda ala Francescana dell’opera. Vive a Thiene ma non manca di venire molte volte a Sacrofano con altri volontari a lavorare ancora oggi per l’opera. Molti riscoprono in lui l’uomo che lavora per gli altri per la casa d’altri come se fosse casa sua. Un esempio per le nuove generazioni.

- il cardinale segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin per le relazioni internazionali 2025 (ha delegato il ritiro): dal 2013 è segretario di Stato di Sua Santità. È presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I. Ha prestato il suo servizio presso le rappresentanze pontificie di Nigeria e Messico, è stato nunzio apostolico in Venezuela e vanta una lunghissima esperienza presso i vari Uffici della Segreteria di Stato Vaticana. In particolare piace ricordare che ha incontrato nella Sala Regia gli ambasciatori dei Paesi che non hanno relazioni con la Santa Sede, questo a dimostrazione dell’impegno verso il dialogo internazionale.

- Walter Casagrande per etica in politica 2025: professionista-geometra, nato a Sacrofano, sposato con la signora Maria Pia; ha due figli, Valentina e Renato. È rimasto vedovo. È stato Sindaco di Sacrofano con un primo mandato nel 2003 e con un secondo mandato nel 2008. Durante i suoi mandati ha sempre dimostrato grande senso etico; è stato capace di cambiare il piano regolatore prediligendo i servizi alla persona; con grande senso sociale si è occupato delle fragilità privilegiandole alle possibili attività commerciali che diversamente dovevano essere realizzare per rispettare i luoghi e il paese. Segue con competenza e cura la Fraterna Domus avendo ereditato da Don Francesco Bisinella, che conobbe agli inizi, la sua capacità di vivere l’accoglienza e di ricondurre tutto alla famiglia.

- Luigi Mazzonetto, per imprenditoria 2025: imprenditore di San Martino di Lupari (Pd), sposato con la signora Mariagrazia; ha due figli, Carlotta e Alberto. Opera quale industriale nella manutenzione del verde per tu?e le autostrade italiane con la società “Il Verde”. Molto religioso, è conosciuto nel suo paese per la grande collaborazione con la parrocchia di San Martino di Lupari. In forma riservata e anonima aiuta e sostiene le comunità religiose. Si occupa della prevenzione delle strade attraverso lo spargimento del sale contro il ghiaccio. Ha aiutato la città di Amatrice inoltrando macchinari e uno spazzaneve tramite gli Alpini di Treviso inseguito al terribile terremoto che l’aveva colpita. Ha restaurato “Casa Alpina”, una casa per giovani, di spiritualità e di incontro, a Canale d’Agordo, la cittadina di montagna dove è nato Papa Giovanni Paolo I.

- don Marco Eugenio Brusutti, per etica nella cura 2025: veneziano, presbitero del Clero di Trieste, giornalista e scrittore, è bioeticista per le cure palliattive pediatriche della Regione Friuli-Venezia Giulia. Da 30 anni è un volontario AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma. Presidente di AIL Padova, si dedica ai bambini oncologici con dedizione e amore. Il suo impegno è riconosciuto a livello internazionale, in particolar modo a favore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica dell’Università di Padova.

- il cardinale Agostino Marchetto, per la pastorale della mobilità per i migranti e gli itineranti 2025: nato a Vicenza, il più grande ermeneuta del Concilio Vaticano II (così lo ha definito Papa Francesco), ha servito la Santa Sede nelle rappresentanze pontificie di Zambia e Malawi, Cuba, Algeria, Tunisia, Marocco e Libia, Portogallo, Zimbabwe, e poi come nunzio Apostolico in Mozambico, Madagascar, Mauritius, La Réunion, Mayotte, Isole Comore, Tanzania e Bielorussia. È stato osservatore permanente della Santa Sede presso Le Organizzazioni e gli Organismi delle Nazioni Unite (F.A.O.); IFAD; EPAM. È stato Segretario del Pontificio Consiglio dei migranti e itineranti. Nominato Cardinale il 13 settembre 2014, è stato nominato Commendatore dell’“Ordine dell’Infante” per meriti umanitari internazionali.

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10 febbraio 2025, 18:30