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Il Servo di Dio Akash Bashir Il Servo di Dio Akash Bashir

Pakistan, a passi spediti verso la beatificazione del giovane Akash Bashir

La comunità cattolica del Paese accoglie con grande gioia la notizia dei progressi del processo di beatificazione del pakistano e servo di Dio che, nel 2015, sacrificò la sua vita, a Lahore, per fermare un attentatore kamikaze

Marco Guerra – Città del Vaticano

Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà (Mt 16, 24-27). Il passo evangelico in cui Gesù spiega ai discepoli perché sia necessario che ognuno sappia prendere la propria croce, aiuta a svelare il significato più profondo del  sacrificio del pakistano Akash Bashir, laico, ex allievo di Don Bosco, che il 15 marzo del 2015, una domenica, a soli 21 anni si immolò per fermare un attentatore kamikaze, con indosso una cintura esplosiva, mentre tentava di entrare nella chiesa di San Giovanni a Lahore, dove in quel momento erano presenti oltre 800 fedeli che partecipavano alla messa.

Passo in aventi verso la Beatificazione

Grazie al sangue di Bashir sono già germogliati tanti frutti della fede nella comunità cattolica del Pakistan che, nei giorni scorsi, ha appreso con grande gioia che il Dicastero delle Cause dei Santi, il 24 ottobre 2024, ha confermato la validità giuridica all’inchiesta diocesana per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del giovane pakistano. Secondo quanto riporta l’Agenzia Sir, dopo la verifica svolta sugli "aspetti formali degli atti processuali e la consistenza dell’apparato probatorio", il 5 novembre 2024 la comunicazione è stata trasmessa al Postulatore generale per le Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, don Pierluigi Cameroni, che sta seguendo il processo.

Pellegrini sulla tomba di Akash

Riportando i sentimenti della comunità cattolica di Lahore, padre Lazar Aslam, sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini nella Custodia Generale "Mariam Siddeeqa" in Pakistan, e Superiore della comunità francescana del convento e parrocchia di San Francesco a Lahore, osserva all'Agenzia Fides: "Oggi la comunità cattolica gioisce nel profondo per questo ulteriore passo avanti.  Siamo grati a Dio per il dono di Akash e perla sua testimonianza”. “La gente qui prega incessantemente – prosegue padre Aslam - C'è un costante flusso di pellegrini sulla sua tomba, la gente prega e chiede l'intercessione di Akash. E posso dire che stanno avvenendo miracoli spirituali, di conversione e consolazione”.  Padre Aslam paragona poi la figura di Akash a quella di Carlo Acutis, il giovane beato italiano sepolto in Assisi. “Figure come Akash e come Carlo mostrano i frutti che dà, nella vita, la vicinanza al cuore di Dio – afferma in conclusione - e sono di ispirazione per i nostri giovani, perchè possano percorrere la strada della santità di vita nella nostra terra, nella nostra nazione".

Mobeen: Bashir esempio del valore dei giovani cristiani

“La testimonianza di atto eroico di Bashir non solo è un conforto per i cristiani del Pakistan ma dimostra anche come un semplice cittadino può salvare migliaia di vite. Inoltre la formazione cristiana può valorizzare le capacità dei nostri giovani ma anche rendere chiare il valore della fede cristiana”, spiega ai media vaticani il fondatore dell’Associazione Pakistani Cristiani in Italia, Shahid Mobeen, che in Pakistan ha potuto visitare i luoghi del martirio di Bashir, conoscendone i genitori. 

Ascolta l'intervista con Shahid Mobeen

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12 novembre 2024, 12:30