Laudato Sie, l’eredità cultura di San Francesco in mostra nella Capitale
Gianmarco Murroni - Città del Vaticano
Un viaggio attraverso i manoscritti del Sacro Convento di Assisi, accompagnati da una polifonia di suoni che trasportano nell’Umbria del XIII secolo. Le parole sono quelle di Laudato Sie: nove diverse voci, corrispondenti ai temi e alle sezioni della mostra, che intonano infine una voce corale per riuscire a immergere i visitatori nella pienezza del Cantico delle Creature, nel quale si riconosce l’unicità e la bellezza dell’Universo. Ad accogliere gli ospiti nella sala iniziale della mostra “Laudato Sie: Natura e Scienze. L’eredità cultura di San Francesco”, dedicata al santo di Assisi e alla sua opera, sono Frate Sole e Sora Luna, insieme a Frate Focu e ǰ’Aܲ, nelle immagini proiettate sulla parete d’ingresso che creano lo scenario perfetto per il percorso che porta all’esplorazione di 93 manoscritti degli amanuensi francescani.
La mostra
L'esposizione è al centro del progetto realizzato all’interno delle mura settecentesche di Palazzo Braschi a Roma. Organizzata alla vigilia dell’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature di san Francesco, che si celebrerà nel 2025, aprirà le sue porte al pubblico dal 2 ottobre al 6 gennaio. Ieri, primo ottobre, una conferenza stampa ha presentato l’evento alla presenza, tra gli altri, del Custode del Sacro Convento di Assisi, frate Marco Moroni, della sindaca del Comune di Assisi, Stefania Proietti, e dell’assessore alla Cultura del Comune di Roma, Miguel Gotor.
Il percorso
La mostra, lungo il percorso cadenzato dalle diverse sezioni, racconta la profonda dimensione filosofica e spirituale che da sempre guida l’Ordine francescano e, allo stesso tempo, ne illustra l’impegno intellettuale espressosi nell’ambito della riflessione scientifica, come attestato dai numerosi trattati tramandati nei preziosi manoscritti esposti. Il visitatore può, quindi, soffermarsi, seppur brevemente, sulla sintesi filosofico-teologica dei primi pensatori francescani, filosofi e teologi, sul tema della natura, fino a focalizzare l’attenzione sulla maniera nelle quali le singole scienze hanno, nei secoli, portato ad osservare il mondo e su come gli stessi francescani abbiano favorito questo sguardo. Il tutto accompagnato da una narrazione multimediale che attraverso video, suoni e immagini offre una sensazione multisensoriale e permette di immergersi in maniera completa nella mostra. In questo modo il pubblico comprendere come l’opera di San Francesco, vero e proprio “manifesto” di un approccio empatico e fraterno nei confronti della Natura, possa, ancora oggi, trovare consonanza con le aspirazioni di moltissimi uomini e donne, al di là della distanza cronologica e culturale con il Santo di Assisi che lo compose.
Incontrare il Creato
“È bello che questa mostra venga inaugurata a pochi giorni dalla festa di San Francesco, per raccontare l’intuizione del Santo di Assisi sviluppata attraverso i secoli: l’amore per il Creato, che è amore per il Creatore in primo luogo”. Frate Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi, esprime la sua emozione nel raccontare la nascita del progetto. “Tutto ciò porta col tempo i frati a incontrare il Creato attraverso lo studio delle scienze, della botanica, della geologia, dell’astronomia: tanti diversi temi che possono essere affrontati con uno sguardo francescano”. Il punto focale della mostra, per frate Marco Moroni, è ovviamente il testo del Cantico delle Creature, scritto 800 anni fa: un testo che ha segnato non solo la storia della letteratura, ma anche “una sensibilità, uno sguardo amorevole sulla natura e che attraverso la natura ringrazia Dio e lo loda”. I testi esposti nella mostra, racconta il frate, fanno parte del ricco patrimonio che il Sacro Convento ha raccolto nel corso degli anni, andando a comporre un “preziosissimo tesoro che abbiamo scelto di condividere con il mondo”.
Difesa della casa comune
“L’importanza di questo progetto è enorme: il testo di San Francesco rappresenta una lode alle creature, ma propone anche dei temi scientifici oltre che la preghiera: questi tre livelli dell’uomo medievale ma anche moderno vengono messi in mostra insieme al sapere francescano”: così la sindaca di Assisi Stefania Proietti, che ha contribuito al prestito dei 93 volumi che compongono l’esposizione. Un sapere che nei secoli “si connota per essere un servizio che ha rivoluzionato l’apprendimento del sapere. Coloro che hanno seguito Francesco si sono spogliati di tutto, ma hanno messo i loro carismi e le loro conoscenze al servizio del miglioramento delle condizioni dell’uomo, soprattutto dei più fragili”. Tutto ciò ha una grandissima attualità e la mostra rappresenta al meglio l’evoluzione del messaggio di San Francesco, in particolare per quello che riguarda la custodia del Creato, “una necessità per il nostro futuro, ma anche per il nostro presente. Oggi è fondamentale difendere la nostra casa comune, come ci ricorda anche Papa Francesco”.
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