Niger, l’arcivescovo di Niamey prega per un nuovo anno di pace e sicurezza
Françoise Niamien - Città del Vaticano
Nel suo bilancio del 2023 sulla vita della Chiesa in Niger, monsignor Laurent Lompo, arcivescovo di Niamey, ne elogia la "vivacità, nonostante tutte le difficoltà". L’anno che sta per concludersi è stato infatti “ricco di eventi”, indica il presule a Pope. L’anno pastorale in corso, si è aperto a Niamey lo scorso ottobre nella cattedrale di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso con il titolo: "Nella Chiesa famiglia di Dio, camminiamo insieme per la trasformazione del nostro ambiente di vita". Un tema legato a quello del Sinodo sulla sinodalità, che durerà fino al 2024. “Ispirandoci ai valori del Vangelo, camminare insieme ci è molto utile in questa trasformazione" sottolinea Lompo. Questo percorso, spiega “ci renderà una testimonianza vivente dell'amore di Cristo nel nostro Paese a maggioranza musulmana". Un processo trasformativo che passa anche attraverso "la formazione e l'impegno dei laici accanto ai sacerdoti e ai religiosi", prosegue l'arcivescovo, che ringrazia Dio per avergli permesso di festeggiare, in ottobre, il suo giubileo d'argento come sacerdote, in una celebrazione che è stata accompagnata da un'ordinazione sacerdotale nella cattedrale di Niamey.
Una situazione sociale e politica molto difficile
Per quanto riguarda la vita sociale e politica del Paese, Lompo ricorda il colpo di Stato che ha rovesciato il presidente Mohamed Bazoum il 26 luglio 2023, il quinto dall'indipendenza del Paese nel 1960. In risposta, i membri della Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (ECOWAS) hanno imposto pesanti sanzioni economiche e finanziarie all'inizio di agosto, chiedendo il ripristino dell'ordine costituzionale. L’arcivescovo di Niamey ritiene che la situazione, pur essendo molto difficile dal punto di vista economico e sociale, "è una lezione per il popolo nigerino, che in tutti i suoi impegni si appella alla fiducia in Dio". Attraverso l'impegno a confidare in Cristo, aggiunge, “saremo in grado di affrontare tutte le sfide che ci porteranno alla vittoria contro il terrorismo che continua a far sprofondare il nostro Paese nel lutto".
Pace e sicurezza
Durante il periodo natalizio monsignor Lompo ha pregato affinché grazie alla nascità del bambino Gesù a Natale, le "comunità rimangano sempre comunità vive e fedeli a Dio nella speranza di un mondo migliore, nonostante l'insicurezza diffusa". "La fedeltà a Dio in tutti i nostri impegni ci condurrà sulle strade della vittoria", ribadisce, invitando cristiani e musulmani a lavorare insieme in unità, affinché "questa unità nella fedeltà" possa portare "la vittoria al Niger".
Il vento della democrazia
Il Niger è colpito dal terrorismo jihadista dal 2013. Nel corso del 2023, gli attacchi hanno causato la morte di almeno 1.200 persone, tra soldati e civili. "Nel 2024 - conclude Lompo - preghiamo affinché le nuove istituzioni create dalle attuali autorità del Paese possano respirare il vento della democrazia, affinché il popolo nigerino possa vivere in pace, coesione sociale e sicurezza. Questa è la nostra aspirazione".
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